Corteo 41bis. Petrilli si dice "amareggiato per le critiche"

07 Giugno 2007   11:31  
La manifestazione messa in atto all´Aquila domenica scorsa dalle forze eversive-movimentiste, che hanno marciato per esprimere la loro contrarietà al 41 bis, l´ articolo che istituisce il regime di sorveglianza speciale per i detenuti più pericolosi, è rimbalzata sulle prime pagine di tutti i quotidiani nazionali e locali ed ha trovato ampio spazio su tutti i Tg non solo per i cori che sono stati intonati contro il giuslaburista Marco Biagi ed a sostegno di chi lo ha ammazzato, Nadia Desdemona Lioce (nella foto), ma anche per gli slogan sui muri dai toni truculenti: "10, 100, 1.000 Raciti", o "10, 100, 1.000 Nassiriya". Nel corteo, tra gli altri, l´ ex segretario provinciale di Rifondazione comunista, Giulio Petrilli, oggi presidente dell´ Aret, l´azienda regionale per l´edilizia territoriale. Quella che un tempo si chiamava Iacp. Secondo indiscrezioni Petrilli ha esitato a lungo, prima di decidersi a partecipare, probabilmente conscio delle reazioni che sarebbero seguite. Com´era ovvio, la sua presenza ha suscitato un vespaio di polemiche che, a tutt´oggi, non si placano e Giulio Petrilli è ancora sul banco degli imputati. Ieri, con una nota diramata a tutti gli organi di stampa Petrilli si è detto "amareggiato dell´accanimento con cui sono state espresse le critiche alla mia partecipazione alla manifestazione del 3 giugno". Nella nota, l´ex segretario, ha cercato di spiegare anche i motivi per i quali ha partecipato alla manifestazione: "Ho aderito ai contenuti originari che erano esclusivamente la critica e l´abolizione del 41 bis, che ritengo una tortura legalizzata in antitesi allo Stato di diritto - spiega Petrilli -. Esprimo nuovamente, visto che non sono bastati i miei immediati chiarimenti, la mia totale condanna di quegli slogan, seppur minoritari, che hanno parlato il linguaggio della morte. La lotta contro il carcere e contro il 41 bis per me è lotta per la vita, per i diritti e per le libertà e con questo unico spirito ho partecipato all´iniziativa. Stupisce che della vicenda sia risaltata più la mia partecipazione che il suicidio di un uomo il giorno precedente, proprio in conseguenza della disumanità del trattamento carcerario del 41 bis." Patrizia Santangelo .

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