Corteo della CGIL a Pescara, una prova di civiltà e serietà

14 Novembre 2012   15:48  

Si é svolta stamani a Pescara una manifestazione promossa dalla Cgil nell'ambito dello sciopero generale indetto contro i tagli alle imprese e alla ricerca stabiliti dal Governo Monti. Il corteo, lungo all'incirca un chilometro, é partito dal porto turistico, precisamente dalla piazzetta meglio conosciuta dai pescaresi come Madonnina, per arrivare sino alla stazione, dopo aver attraversato le principali vie del centro.

Sono arrivati nel capoluogo adriatico manifestanti da tutto l'Abruzzo, pensionati, esponenti delle varie sedi Cgil regionali, nonché una larga rappresentanza di studenti, sia universitari che delle scuole superiori. Il tutto in un'atmosfera di assoluta civiltà.

Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cigl, ritiene che la politica economica del Governo italiano, come quella di qualsiasi altro Paese, vada cambiata radicalmente:

I tagli che il Governo Monti vuole imporci sono la più deleteria delle misure adottabili. Al contrario, per incentivare la ripresa dell'economia, dovrebbero essere stanziati maggiori aiuti. I dati in nostro possesso parlano chiaro: in Abruzzo, nell'ultimo anno, la disoccupazione é salita dall'8 al 13%, sono state totalizzate circa 2 300 000 ore di cassaintegrazione, 427 aziende sono in crisi più o meno grave. Questo é il risultato dei tagli.

Il sindacalista Mario Borsetti sostiene:

Ci siamo sentiti in dovere di scendere in piazza contro l'assurda politica di austerity, che come sempre penalizza solo ed esclusivamente lavoratori e pensionati.

Le famiglie fanno sempre maggiore fatica ad arrivare alla fine del mese, addirittura ci vietano di ammalarci. Ultimamente le aziende propongono solo contratti a tempo determinato, ignorando del tutto le 47 forme di assunzione a tempo indeterminato esistenti e dimostrando la loro volontà si continuare a licenziare anziché assumere".

Una manifestante ritiene fondamentale attuare "una redistribuzione della ricchezza: non é giusto né concepibile che a pagare le conseguenze della crisi debbano essere, come al solito, le classi più deboli, mentre la casta dei politicanti continua a rimanere intoccabile".

Molti gli studenti, si diceva, intervenuti al corteo. Uno di loro, giunto a Pescara da Avezzano per esprimere il proprio dissenso contro i tagli alla scuola pubblica, dice: "La scuola pubblica sarà tra gli enti che più risentiranno di questi inutili tagli alle spese, a vantaggio degli istituti privati, che al contrario godono sempre della stessa fetta di finanziamenti da parte dello Stato".

 

Lorenzo Ciccarelli


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