Costi della politica: ecco i quesiti referendari e le indennità

Pio Rapagnà in sciopero della fame

06 Ottobre 2008   18:09  

A sostegno della richiesta di incontro con l'Ufficio di Presidenza e per la immediata elezione da parte dell'attuale Consiglio regionale dei 5 esperti che compongono il Collegio per le garanzie statutarie, Pio Rapagnà , uno dei promotori dei referendum, ha dato inizio ad uno 'sciopero della fame'. I promotori dei 5 Referendum regionali abrogativi e della Proposta di Legge di iniziativa popolare per la riduzione dei costi della politica - spiega una nota - hanno chiesto un incontro urgente all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale per ottenere una risposta ufficiale in merito alle modalità  di svolgimento della raccolta delle firme avviata in data 9 luglio dal medesimo Ufficio. Il Comitato, a seguito dell'intervento della magistratura, ha chiesto di sapere dall'Ufficio di Presidenza se, in caso di anticipato scioglimento del Consiglio regionale, nel periodo intercorrente tra la pubblicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali e i sei mesi successivi all'elezione del nuovo Consiglio regionale, si doveva procedere per via istituzionale e statutaria, in accordo con il Comitato e con le Autonomie locali preposte alla autentica delle firme, alla sospensione della iniziativa referendaria e, conseguenzialmente anche della raccolta delle firme già  avviata. E' dal 13 agosto scorso - denuncia la nnota - che l'Ufficio di Presidenza non ha fornito alcuna indicazione ufficiale ai promotori, pur in presenza delle dimissioni volontarie del Presidente della Giunta e della pubblicazione del Decreto di indizione dei comizi elettorali. In tale circostanza, imprevedibile da parte del Comitato, nemmeno il Presidente del Consiglio regionale Marino Roselli ed il Vice-Presidente vicario Enrico Paolini, hanno sentito il dovere 'istituzionale' di comunicare al Comitato promotore se, di fronte a questi eventi straordinari, fossero o no da considerarsi sospese le attivita' di raccolta delle firme ed eventualmente a partire da quale data sarebbe stato possibile riprenderle.

COSA CHIEDONO I REFERENDUM

Il Comitato promotore, dando seguito e vigore ad un tentativo entusiasmante di riforma della politica in Abruzzo, HA AVVIATO IN TUTTI I COMUNI ABRUZZESI LA RACCOLTA DELLE FIRME a sostegno di 5 quesiti referendari e di una proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre i costi impropri della politica e riformare gli enti strumentali della Regione Abruzzo: l'obiettivo è quello di raccogliere 25.075 firme di Cittadini su ognuno dei 5 referendum e 5.000 firme sulla Proposta legislativa di iniziativa popolare.

Con i 5 Referendum chiediamo:

1°- il divieto di CONFERIRE CONSULENZE, CARICHE E INCARICHI ESTERNI da parte del Consiglio e della Giunta Regionale;

2°- lo SCIOGLIMENTO DELLA AGENZIA SANITARIA REGIONALE - ASR Abruzzo;

3°- la riorganizzazione del TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE di persone e merci e la riforma delle Aziende e Società a capitale pubblico: ARPA – SANGRITANA – GTM – SAGA;

4°- lo SCIOGLIMENTO DELL'AZIENDA REGIONALE PER I SERVIZI DI SVILUPPO AGRICOLO – ARSSA;

5°- lo SCIOGLIMENTO DELL'AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA - A.P.T.R.

Il risparmio di denaro pubblico, che è dei Cittadini, sarà di oltre 200 milioni di Euro ogni anno, pari a 1.000.000.000,00 di Euro per ogni legislatura regionale.

 

La Proposta di Legge di iniziativa popolare chiede, ormai al prossimo Consiglio Regionale, la riduzione del 50% dei compensi e rimborsi aggiuntivi, indennità di carica e di funzione per Consiglieri e Assessori regionali, nella e abrogazione dell'assegno vitalizio per i Consiglieri regionali cessati dal mandato; la revoca di nomine, cariche, incarichi professionali e consulenze conferiti dagli organi politici del Consiglio, dei Gruppi consiliari e della Giunta Regionale; la riforma, soppressione e riduzione dei compensi degli Organi di vertice e degli enti strumentali della Regione Abruzzo di cui tanto si è parlato e si parla in questi giorni, sia a livello nazionale che regionale.

Si può già firmare, muniti di un documento di riconoscimento, negli orari di ufficio, rispettivamente presso l'Ufficio Anagrafe ed Elettorale del proprio Comune di residenza; l'Ufficio del Giudice di pace della propria Città; l'Ufficio dei Cancellieri presenti nella sede del Tribunale del Capoluogo e nelle Sezioni Distaccate della propria Provincia di residenza.

ECCO L'ELENCO DELLE INDENNITA' PERCEPITE IN ABRUZZO

(La indennità di funzione per tutti i Consiglieri Regionali viene determinata in base al 65% della indennità attribuita ai Parlamentari italiani che attualmente è di 12.434 euro lordi mensili).

 

Consiglieri Regionali: 8.082,31 euro;

Presidente della Regione e Presidente del Consiglio Regionale: 11.812,61 euro;

Assessori e Vice Presidenti del Consiglio: 10.569,17 euro;

Presidenti di Commissione, Capigruppo, Segretari del Consiglio: 9.947,46 euro;

Vice Presidenti e Segretari di Commissione: 8.704,03 euro;

Diaria di partecipazione ai lavori del Consiglio: 3.000 euro circa uguali per tutti;


Assegno vitalizio ai Consiglieri cessati dal mandato:

3.170,75 euro lordi per 5 anni di contributi;

4.746,13 euro per 10 anni;

6.658,58 euro per 16 anni e oltre, con reversibilità e assegno di fine mandato.

COMPENSI AGLI ORGANI DI VERTICE DEGLI ENTI STRUMENTALI

E DELLE SOCIETA' SOCIETA' PARTECIPATE DELLA REGIONE:

Commissari straordinari: 6.465,84 euro;

Presidenti: 4.041,15 euro; Vice Presidenti: 3.232,92 euro;

Presidenti di Aziende partecipate e controllate: 5.253,50 euro; Vice Presidenti: 4.041,15 euro, Componenti dei Consigli di Amministrazione: 3.172,14 euro;

Presidenti di ARET ed ATER (edilizia popolare): 2.828,80 euro; Consiglieri: da 1.223,46 a 2.024,57 euro; Revisori: da 2.024,57 a 2.694,10 euro (tali indennità, in molti casi, vengono aumentate e raddoppiate se gli interessati svolgono una attività lavorativa non dipendente, oppure se, dopo la nomina, si sono collocati in aspettativa non retribuita):


IL COSTO PER LA REGIONE E PER I CITTADINI CONTRIBUENTI E' DI OLTRE 200 MILIONI DI EURO ALL'ANNO! CUI SI AGGIUNGONO GLI SPRECHI NELLA GESTIONE DEI SERVIZI PRIMARI.

LE INDENNITA' NEGLI ENTI LOCALI SONO LE SEGUENTI:

Presidenti di Provincia: 4.131 euro;

Vice Presidenti: 3.098 euro; Presidenti del Consiglio e Assessori: 2.685 euro;

Sindaci: da 1.291 a 6.000 euro; Vice Sindaci: da 645 a 3.000 euro;

Presidenti del Consiglio e Assessori: da 2.700 a 570 euro.


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