Con oltre tremila denunce ogni centomila abitanti, la provincia di Pescara guida la regione nell’ultima classifica nazionale dell’Il Sole 24 Ore sulla criminalità.
La provincia di Pescara si conferma prima in Abruzzo nella graduatoria dell’indice di criminalità del 2024, pubblicata dal quotidiano economico. Il dato emergente segnala 11.032 reati denunciati nel 2023, pari a 3.531 ogni 100mila abitanti, collocando la provincia al 36º posto a livello nazionale.
Al secondo posto nella regione si trova la provincia di Teramo, con 9.724 denunce e un rapporto di circa 3.250 ogni 100mila abitanti, in 48ª posizione.
La provincia di Chieti segue con 9.750 denunce (circa 2.820 ogni 100mila abitanti), occupando il 90º posto, mentre quella di L’Aquila registra 7.058 delitti denunciati (circa 2.457 ogni 100mila) e si posiziona al 96º posto nazionale.
Analizzando i singoli indicatori per la provincia di Pescara, emerge che la posizione peggiora per i reati legati agli stupefacenti, dove si registra il 30º posto, mentre per truffe e frodi informatiche la provincia risulta 93ª, pur con segnalazioni in aumento. Per quanto riguarda gli omicidi volontari la provincia è 36ª e 37ª per i tentati omicidi, con numeri che – seppure più contenuti rispetto ad altri reati – indicano una presenza significativa di violenza sul territorio.
Il rapporto nazionale ha rilevato inoltre un aumento delle denunce in Italia nel 2024: 2,38 milioni di reati denunciati, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023. In particolare, oltre un milione riguardano furti (44% del totale), mentre rapine (+1,8%), reati legati agli stupefacenti (+3,9%) e violenze sessuali (+7,5%) sono in forte crescita.
Gli osservatori segnalano che la prima posizione della provincia di Pescara nella regione solleva interrogativi sia sul livello della sicurezza percepita sia su quello effettivo, e richiama ad un rafforzamento dei sistemi di controllo territoriale. Per la provincia dell’Aquila, il sindaco ha commentato positivamente il piazzamento (tra i migliori in Italia), pur dichiarando la necessità di mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione e sui reati a più basso impatto.