Crisi dei mercati: ridono gli speculatori, piange il paese e l'Abruzzo

10 Agosto 2011   14:34  

La febbre dei mercati fa felici gli speculatori, mentre ci s'interroga sulla credibilità di determinate società di rating (é di ieri la notizia dell'apertura di un fascicolo della Magistratura, su segnalazione della Consob, a carico di due analisti della Standard's & Poor) ed il pronto intervento della Bce in soccorso d'Italia e Spagna, malgrado la reazione positiva dalle borse, non sembra, tuttavia, essere risolutivo. Notizie minacciose e non sempre comprensibili assalgono quotidianamente piccoli e grandi risparmiatori, ma anche normali cittadini, rispetto ad un'economia virtuale che continua a predominare sull'economia reale.

Intanto l'ondata della crisi globale si é spostata dalle banche al debito sovrano mettendo in crisi molti Stati: "Evoluzione inevitabile - spiega il direttore del Dipartimento di Economia dell'Università "G. d'Annunzio" Piergiorgio Landini - ora però credo sia il caso che i potenti della Terra si riuniscano intorno ad un tavolo e dettino nuove regole per arginare la speculazione, così come é stato fatto negli anni '30 anche se all'epoca le potenze economiche erano molto di meno rispetto ad oggi.

" Nuove regole per arginare, dunque, le frequenti onde anomale dei mercati azionari, ma intanto gli interventi tampone, vedi quello della Bce, possono essere risolutivi?: "Sono interventi sporadici - spiega Landini - ciò che serve é una reale coesione tra gli Stati dell'Unione Europea, non é accettabile il comportamento di Stati come la Gran Bretagna, la Francia o la Germania che continuano a seguire politiche isolazioniste.

" Ed allora come tranquillizzare l'opinione pubblica rispetto ad un simile scenario?: "Alle crisi finanziarie siamo purtroppo abituati, l'unico modo per uscirne intatti e mantenere la calma e non perdere la fiducia, prima o poi le cose tornernanno a sistemarsi."


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