Crisi del Servizio Idrico Integrato, WWF ed Abruzzo Social Forum: "Paghino i responsabili"

03 Aprile 2013   13:58  

Continua a far discutere la crisi del Servizio Idrico Integrato abruzzese. Ai dati elencati ieri dal commissario straordinario unico Pierluigi Caputi hanno risposto stamani, in una conferenza stampa congiunta, il WWF Abruzzo e l'Abruzzo Social Forum, rappresentati rispettivamente da Luciano Di Tizio e Augusto De Santis e da Renato Di Nicola, che hanno dichiarato di aver sollecitato l'intervento della Corte dei Conti e della Magistratura ordinaria per verificare l'effettiva entità dei danni causati dalla malagestione dell'acqua nella nostra regione ed eventualmente procedere.

Le due organizzazioni, con la cui causa ha solidarizzato anche il consigliere regionale Maurizio Acerbo, auspicano prima di tutto che il dossier presentato ieri da Caputi sulla crisi del Servizio Idrico non si esaurisca in una mera lotta di potere a livello politico, poiché i cittadini correrebbero il rischio di dover continuare a pagare per un servizio ugualmente inefficiente e poco trasparente. Del resto, come sottolineato da ambo le associazioni, "Caputi non solo non ha mai promosso tentativi di partecipazione dei contribuenti all'erogazione del servizio, ma li ha anzi sempre ostacolati". "Le mosse più opportune da intraprendere", ha affermato Di Tizio, "sono due: cambiare modalità di gestione dell'acqua e, soprattutto, eliminare strutture come gli ex ATO e far pagare i crediti da essa accumulati alle aziende debitrici, le uniche responsabili della crisi, senza gravare sui cittadini".

"Chiodi ha annunciato una seduta straordinaria del consiglio regionale? Era ora", ha commentato Di Nicola, "ma dubito sia sufficiente una sola seduta per risolvere un problema così grave".

Per quel che concerne il problema del tariffario, De Santis ha voluto ricordare come "il WWF Abruzzo sin dal 2008 ha cercato di introdurre nell'interesse di chi paga le tasse la trasparenza sulle tariffe dell'acqua, dovendo però riscontrare negli anni a seguire inadempienze gravissime da parte delle aziende che ne avevano in gestione l'erogazione. Un servizio efficiente e credibile é possibile, gli esempi di Porto Alegre e Parigi stanno a dimostrarlo".

Le associazioni hanno inoltre annunciato, dopo aver denunciato anche lo stato di crescente degrado di quasi tutti i fiumi abruzzesi, ben lontani dai parametri fissati dall'UE, di aver già inviato alla Corte dei Conti ed alle procure interessate un esposto contenente i dati segnalati dal commissario Caputi ed altra documetazione relativa alla situazione finanziaria e gestionale delle società e degli ex ATO.

Lorenzo Ciccarelli


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