Crisi in Abruzzo? Un momento d'oro per i prodotti tipici

Caciotte contro subprime

23 Dicembre 2008   11:54  

Non ci sono ancora dati ufficiali, ma si può affermare con certezza che la vendita di  prodotti tipici e locali in Abruzzo va gonfie vele, in particolare vano a ruba le lenticchie, lo zafferano, salumi e i tanti prodotti caseari.
La conferma di questo trend, viene da uno studio realizzato a livello nazionale da Coldiretti
Nove italiani su dieci trascorreranno la vigilia e il pranzo di Natale a casa con parenti e amici con una spesa di poco superiore ai cento euro a famiglia per gustare soprattutto i piatti della tradizione italiana: dal cappone in Piemonte alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla Brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla Pizza de Nata' nelle Marche, dai Canederli in Trentino allo sfincione in Sicilia e molte altre specialita' presenti in tutte le Regioni italiane. E' quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che a tavola nonostante la crisi gli italiani che non sembra vogliano rinunciare alla qualita' come dimostra il fatto che nel 2008 cresce dell'8 per cento la percentuale dei cittadini che acquistano regolarmente prodotti a denominazione di origine e del 23 per cento di quelli che comperano cibi biologici, i quali pero' interessano una fetta piu' ridotta della popolazione secondo l'indagine Coldiretti/Swg
Portare in tavola meno caviale, ostriche e salmone e piu' bollito, cappelletti in brodo e pizze rustiche che recuperano le tradizioni del passato, e' - continua la Coldiretti - un motivo per riassaporare i gusti del passato ma anche per ridurre le spese del cenone e del pranzo di Natale. La tendenza e' dunque quella di una sostanziale tenuta del cibo made in Italy con l'abbandono delle mode esterofile del passato pagate a caro prezzo. Evitare snobismi come l'acquisto di frutta fuori stagione consente di risparmiare moltissimo con le ciliegie cilene che - precisa la Coldiretti - possono superare i 20 euro al chilo, senza peraltro garantire la stessa freschezza e genuinita' di arance, mandarini, clementine e kiwi di produzione nazionale. E il 98 per cento dei brindisi sara' Made in italy con una netta sconfitta dello champagne rispetto allo spumante con quasi 120 milioni di bottiglie stappate in Italia e all'estero, Peraltro con il Natale c'e' una maggiore disponibilita' di tempo libero e sono in molti a cogliere l'occasione per dedicare un po' piu' di tempo ai fornelli che oltre ad essere una occasione di svago fa bene alle tasche e alla salute. Il fai da te casalingo garantisce - precisa la Coldiretti - maggiore qualita' perche' offre la possibilita' di scegliere con cura gli ingredienti e consente anche di risparmiare poiche' i cibi pronti per il consumo arrivano a costare anche cinque volte il prezzo elle materie prime impiegate. Il consiglio della Coldiretti e' quello di preferire i prodotti venduti direttamente dagli imprenditori agricoli in azienda o nei mercati poiche' garantiscono genuinita', convenienza ed una maggiore originalita' rispetto alle offerte natalizie standardizzate dei punti vendita tradizionali. Il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, la pabassinas con sa sapa in Sardegna, la carbonata con polenta in Valle D'Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazuni'elli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata' nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l'insalata di rinforzo in Campania, sono - conclude la Coldiretti - alcune delle centinaia di specialita' gastronomiche regionali che gli italiani riscoprono il giorno di Natale. 

 

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