Crisi industriale in Abruzzo: se ne discute in consiglio regionale

17 Luglio 2012   13:26  

La crisi industriale abruzzese, il rischio drammatico di veder sfumare altre centinaia di posti di lavoro: questo l'argomento del consiglio straordinario a Palazzo dell'Emiciclo, preceduto da una riunione con i sindaci e parti sociale. 

Particolare l'attenzione  alle vertenze della Pilkington di San Salvo con 600 esuberi annunciati e trasferimenti già in atto di uffici in altri siti europei, la Honda di  Atessa 100 lavoratori a rischio per ora,  con possibili e devastanti ripercussioni  nell'indotto Val di Sangro, e poi la Burgo di Avezzano, dove la proprietà ha annunciato la chiusura dello stabilimento   e sono quasi mille i dipendenti, diretti o di aziende fornitrici, a rischiare di rimanere in mezzo ad una strada.

Dalla politica lavoratori, imprenditori e sindacati chiedono risposte concrete, nella consapevolezza che una Regione poco può fare talvolta per orientare le scelte strategiche di multinazionali che si muovono su scenari planetari e con l'unica bussola del profitto. Ma quel poco va fatto subito e bene: velocizzazione burocratica, utilizzo mirato dei fondi Fas per migliori le infrastrutture e i servizi alle aziende, o per realizzare progetti già in cantiere come il Campus Automotive, e ancora  riduzioni fiscali, una coesa ed efficace pressione politica nel confronti del governo e del ministro Passera.


Nasuti su seduta Commissione dedicata alla Honda

Una delegazione di rappresentanti dei sindacati e di Sindaci della Val di Sangro è stata sentita questa mattina in audizione durante i lavori della Prima Commissione (Bilancio). Un incontro – a cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e il Presidente della Giunta regionale Gianni Chiodi – convocato per fare il punto sulla vertenza che si è aperta nello stabilimento della Honda di Atessa, il primo a insediarsi in Val di Sangro nel 1971 e che nelle scorse settimane ha annunciato centinaia di esuberi.

"E' stato un incontro molto proficuo – ha puntualizzato il Presidente della Prima Commissione Emilio Nasuti – in cui è stata evidenziata la necessità di intervenire su due fronti: l'apertura di un tavolo istituzionale con i vertici della multinazionale giapponese e la ripresa dei progetti di potenziamento dell'infrastrutturazione del territorio, ferma agli anni Ottanta. Banda larga, viabilità e collegamenti ferroviari tra l'Adriatico e il Tirreno, porto e Campus Automotive.

Sono le emergenze principali emerse nell'incontro di questa mattina, che mi farò carico, insieme al collega Luigi De Fanis, di portare all'attenzione dell'intero Consiglio regionale, perché vengano adottati i necessari provvedimenti. Sono programmi indifferibili, perché a rischio non ci sono solo i posti di lavoro alla Honda, ma l'attrattività per le aziende dell'intera Val di Sangro, che torno a ribadire è il motore economico e produttivo dell'Abruzzo".

I sindacati hanno rilanciato l'idea di un tavolo nazionale sulla vertenza Honda, in cui "l'azienda – continua Nasuti – dica finalmente con chiarezza quali sono i suoi piani per lo stabilimento di Atessa e quali sono le richieste che avanza alle istituzioni e alle altre parti sociali. Solo così potremo avviare una trattativa e scongiurare il depotenziamento della fabbrica, da cui dipendono decine di piccole aziende dell'indotto, che rischiano di essere definitivamente cancellate". 


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