Crolla il commercio, servono incentivi per le pmi

30 Maggio 2012   20:05  

Nella conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la Confcommercio di Pescara, da Confcommercio Abruzzo è stato affrontato il tema del rilancio dell’economia abruzzese e in particolare del settore commercio. Presenti all’incontro, in rappresentanza dell’Associazione, il Presidente Regionale Giandomenico Di Sante, i vice Presidenti Ezio Ardizzi, Angelo Allegrino e Roberto Donatelli, il kDirettore regionale Celso Cioni, il Direttore di Confcommercio Pescara Walter Recinella e l’avv. Michele D’Andrea di Confcommercio Chieti. Nei vari interventi è stato messo in evidenza che le imprese del settore commercio in Abruzzo ammontano attualmente a 32.437. Il settore sta attraversando un periodo di profonda crisi. Nel primo trimestre 2012, infatti, fanno dovuto tirare già le saracinesche per sempre ben 1416 imprese, pari al 4,36%: 219 all’Aquila (3,34%), 316 a Teramo (4,22%), 598 a Pescara (6,43%) e 283 a Chieti (3,10%).
Delle 1416 cessazioni, ben 426 sono cessazioni d’ufficio, pari a oltre il 30%.
Maggiormente colpite sono le pmi individuali per un numero complessivo di 1228, pari all’86,7%. La grande distribuzione, di contro, ha raggiunto nella nostra Regione la consistente cifra di 331 mq per ogni 1000 abitanti, superiore alla media nazionale (318mq)
La tendenza dei consumi è caratterizzata da una diminuzione dei volumi acquistati dalle famiglie.
Il ridimensionamento, in atto dalla fine dell’estate 2011, ha assunto toni molto accentuati nell’ultimo periodo, portando in pochi mesi l’indicatore su livelli addirittura inferiori a quelli registrati nel 2009 e prossimi a quelli del 2006.
Particolarmente accentuata la riduzione per la mobilità e le autovetture (-16%).
Unoincamere stima per l’Abruzzo due punti di Pil in meno nel 2012, nonostante la crescita dell’export, a fronte di un calo medio del Pil nazionale dell’1,5%.
Per invertire la tendenza occorre:
1) rilanciare i consumi interni, dal momento che le esportazioni, seppure molto importanti, non bastano da sole a far ripartire l’economia.
2) Realizzare nella nostra Regione le infrastrutture necessarie a sostenere lo sviluppo delle PMI, in particolare quelle del Terziario.
3) Favorire una integrazione tra politica industriale e politica dei servizi, fondata sulle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, sul sostegno all’innovazione, sulla valorizzazione dei prodotti abruzzesi.


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