D'Alfonso come l'Argante di Moliere. Polemiche e abbandoni

Dimissioni ritirate, nuova misura cautelare?

07 Gennaio 2009   10:07  

L'inchiesta sulle presunte tangenti negli appalti pubblici a Pescara sara' conclusa, salvo imprevisti, tra marzo e aprile, prima, dunque, della campagna elettorale. Lo si apprende da fonti della Procura secondo le quali, in via del tutto teorica, potrebbe esserci una nuova misura cautelare nei confronti del sindaco Luciano D'Alfonso, verificata l'insussistenza dell'impedimento permanente invocato dal primo cittadino in base all'art. 53, primo comma, del testo unico sugli enti locali. Nell'inchiesta sono indagate, in tutto, 40 persone, tra cui diversi notissimi costruttori.

"La Procura della Repubblica sta valutando quanto accaduto al fine eventuale di adozioni di iniziative processuali". Lo ha detto il procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, commentando gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sulle presunte tangenti a Pescara. Trifuoggi ha riconfermato che quanto accade in Procura, poiche' da lui condiviso, ricade sotto la sua responsabilita' Entro fine settimana, intanto, gli inquirenti avranno dalle banche tutti i dati richiesti. Tra gli istituti di credito ci sono la Caripe e la Banca Popolare dell'Adriatico. Si e' inoltre appreso che dalla Fondazione Europa Prossima, stando ai tabulati degli estratti conto ed allo stato dell'arte, non ci sono elementi che possano essere ricondotti ai giornalisti. Sull'inchiesta, infine, stamani c'e' tato un nuovo vertice tra il pm Gennaro Varone, il capo della Mobile Zupo e il dirigente della Polizia Postale Di Benedetto.

I consiglieri del Pdl si dimettono sperando nello scioglimento del Consiglio

Raccolta e autentica delle firme di tutti i consiglieri comunali dell'opposizione di centrodestra, questo pomeriggio al Comune di Pescara, per rassegnare le dimissioni dalla carica e determinare così lo scioglimento del Consiglio comunale con conseguente commissariamento. Lo ha annunciato il capogruppo del Popolo della LibertàLuigi Albore Mascia. La raccolta si aprirà alle 15.30, "Le forze politiche di opposizione - ha detto Albore Mascia - non intendono offrire il fianco a un'amministrazione comunale che, dopo le ultime vicende, ha il dovere morale di ritenere conclusa la propria esperienza, lasciando le redini della città a un Commissario di Governo in attesa del ritorno alle urne, quando tutti avremo l'opportunità di risottoporre il nostro operato al giudizio dei cittadini". "Il centrodestra questo pomeriggio, alla presenza del notaio Egidio Marra, rassegnerà le sue dimissioni. Ovviamente riteniamo il nostro gesto il presupposto affinché quei consiglieri comunali di centrosinistra, quei pezzi della maggioranza di governo che hanno maggior senso di ragionevolezza e rispetto delle Istituzioni, facciano un'assunzione di responsabilità e sottoscrivano, anch'essi, le loro dimissioni".


Cosa succede tecnicamente

A Pescara si tornerà' comunque al voto il 6 e 7 giugno, in concomitanza con le provinciali e le europee. D'Alfonso, infatti, si e' dimesso in base al comma 1 dell'art. 53 del Testo Unico sull'Ordinamento degli Enti Locali. Cio' significa che e' stata scongiurata l'ipotesi dell'arrivo di un commissario prefettizio e che a guidare l'amministrazione, con pieni poteri, sino a nuove elezioni, sara' il vice sindaco Camillo D'Angelo. D'Alfonso, che ha anche scritto una lettera aperta ai cittadini pescaresi ringraziandoli per il "caldo appoggio", non potra' comunque avere in nessun caso contatti con l'amministrazione comunale. Alla base della decisione del sindaco ci sono motivi di salute, una "patologia ingravescente e permanente, quantomeno nel senso della imprevedibilità' della data della completa guarigione". D'Alfonso fu posto ai domiciliari la sera del 15 dicembre scorso, a urne ormai chiuse. Si votava infatti, per il rinnovo del Parlamento. Nell'inchiesta su presunti favoritismi in particolare a costruttori di primo piano, sono indagate 40 persone. Il sindaco era tornato libero alla vigilia di Natale. Lunedì, secondo quanto stabilito dal ministro Maroni, era l'ultimo giorno utile per ritirare le dimissioni. Oggi sarebbe arrivato il commissario che avrebbe portato avanti, racchiudendo i poteri di Sindaco, Giunta e Consiglio, l'ordinaria amministrazione sino alle nuove elezioni.

LA CRONACA DI IERI  6 GENNAIO 

IDV fuori dalla Giunta

"Dopo aver appreso dalla stampa delle decisioni di D'Alfonso, l'Italia dei Valori conferma la decisione di restare fuori dalla Giunta comunale di Pescara e in Consiglio, in attesa dal ritorno al voto, i consiglieri valuteranno e voteranno caso per caso i provvedimenti urgenti e necessari agli interessi della città' ". E' questa la linea ufficiale decisa dall'Italia dei Valori nel corso di una riunione svoltasi questa mattina alla presenza dei parlamentari, dirigenti provinciali, consiglieri comunali e i due ex assessori. "Consideriamo - ha commentato il Coordinatore Regionale dell'IdV Alfonso Mascitelli - l'interpretazione che e' stata data sul ritiro delle dimissioni e la contestuale presentazione di un certificato medico, una evidente forzatura che non da' merito al rispetto delle Istituzioni e alla cultura della legalità' che il momento difficile invece avrebbe richiesto. E' un epilogo - aggiunge Mascitelli-, per certi versi farsesco, che va in netta contraddizione con gli annunci e i buoni propositi, fatti in questi giorni dai vertici del Pd. Annunci che sulla questione morale andavano nella direzione di un maggiore rigore e trasparenza di comportamenti di chi opera all'interno delle Istituzioni. In futuro, se si vuole essere realmente coerenti e costruire un'intesa vincente e convincente con il Pd, non si potrà' piu' prescindere - conclude - da un patto etico chiaro nella pratica politica che dovrà' essere parte integrante e sostanziale di qualsiasi programma di governo".

LA CRONACA DEL 5  GENNAIO 

Il Sindaco D'Alfonso ritira le dimissioni

Il sindaco Luciano D'Alfonso ha ritirato stamani, ultimo giorno utile, le dimissioni da primo cittadino. Contestualmente all'ufficio protocollo e' stato depositato un certificato medico che attesta il suo impedimento al lavoro per motivi di salute.

In questo modo passa la mano al suo  vicesindaco Camillo D'Angelo ed evita il commissariamento del Comune e le elezioni anticipate.  D'Alfonso  torna così libero cittadino, una veste che gli consente di affrontare l'inchiesta della magistratura pescarese senza vincoli di amministratore.

D'Alfonso era stato rieletto alla tornata amministrativa dell'aprile scorso. Le sue dimissioni avrebbero aperto la strada al commissariamento prefettizio con le nuove elezioni che si sarebbero tenute il 6 e 7 giugno prossimi, in concomitanza con le provinciali e le europee. Tre le inchieste che vedono coinvolto l'ormai ex primo cittadino.

LETTERA DI D'ALFONSO AI CITTADINI 

 "Malgrado sia immutata in me la volontà di impegnarmi ogni giorno al servizio di Pescara, ne sono impedito e non posso aderire alle calde e rinnovate sollecitazioni di tantissime moltitudini di cittadini che mi invitano a proseguire il mio mandato. Non sono più nelle condizioni personali per potervi fare fronte con la dedizione che esso comporta". E' quanto scritto da Luciano D'Alfonso in una lettera scritta ai cittadini di Pescara. "Confido - prosegue - che questa mia doverosa, ma sofferta determinazione valga a rasserenare tutti e quindi a consentire che la stessa attività di indagine, sul piano squisitamente tecnico, possa procedere scevra da condizionamenti inevitabilmente connessi al grande impatto mediatico di questa vicenda, al quale sono rimasto fin qui assolutamente estraneo". "Nel prendere congedo dalla mia responsabilità di sindaco di Pescara voglio in conclusione - scrive ancora D'Alfonso - rinnovare la mia professione di amore e di dedizione a questa comunità, che per me è stato un onore servire in tutti questi anni ed alla quale continuerò a dare il mio apporto, in primo luogo dimostrando, nelle sedi previste dalla legge, l'assoluta correttezza politica e amministrativa". L'ex sindaco esprime infine nella lettera un ringraziamento a tutti i pescaresi "per la collaborazione e il sostegno dimostrati in tutti questi anni".

SOLIDARIETA' DALLA GIUNTA

"La Giunta - recita   un comunicato dell'esecutivo comunale - manifesta la sua solidarietà' a Luciano D'Alfonso e, in ragione dell'esigenza di realizzare il programma di mandato della consiliatura e per garantire continuità' all'azione amministrativa, anche in vista dell'importante appuntamento internazionale dei Giochi del Mediterraneo Pescara 2009, ha ribadito l'impegno di governo a servizio della città' di Pescara

CAMILLO D'ANGELO: SI VOTERA' A GIUGNO

Il vicesindaco di Pescara, Camillo D'Angelo, ha reso noto che "a questo punto l'amministrazione comunale continuerà la propria attività sino alle prossime scadenze elettorali e, dunque, sino al 6-7 giugno, prima scadenza utile". Incassate le decisioni dell'ex sindaco - pro art. 53 Testo Enti Locali - D'Angelo si sta recando in Prefettura per comunicare la decisione di Luciano D'Alfonso e il suo impedimento a continuare l'attività di primo cittadino. "Il che significa - ha spiegato D'Angelo al termine di una seduta di Giunta, convocata dopo l'annuncio da parte di D'Alfonso della revoca delle dimissioni - che il sindaco si autosospende e questa autosospensione è permanente, in quanto non si conosce il tempo che sarà necessario per migliorare le sue condizioni di salute". Il vicesindaco ha aggiunto che oggi, nella seduta di giunta, con un'apposita delibera è stato confermato "ciò che per legge è necessario fare

ALBORE MASCIA: NEANCHE  IN NICARAGUA..

"Sono cose che mortificano la democrazia - ha detto Luigi Albore Mascia, leader del Pdl al Comune di Pescara - sono cose che non accadevano neanche in Nicaragua negli anni 70. Con questa decisione si voterà' nel 2010 e non a giugno"

PASTORE: UN ESCAMOTAGE...

Non conosco la patologia del sindaco e nemmeno mi interessa. Tutto questo conduce alle elezioni, senza che un terzo incomodo metta le mani nelle carte del comune". Lo ha detto il senatore del Pdl Andrea Pastore a proposito della decisione di D'Alfonso di revocare le dimissioni consentendo però alla giunta di rimanere in carica sino alle prossime elezioni. "Si mantengono in piedi - ha aggiunto Pastore - gli organigrammi del comune che sono stati la disgrazia della città'". "Il sindaco ha messo in piedi un piccolo escamotage normativo per tenere in piedi parte del suo potere. Per noi la consiliatura. E' terminata sia per quanto riguarda i lavori della giunta che del consiglio". E' il commento del consigliere comunale e neo consigliere regionale del Pdl Lorenzo Sospiri. "Al colpo di scena accaduto oggi al comune. Rimarremo vigili e attenti - ha aggiunto Sospiri - sugli atti, ma sarebbe stato opportuno l'arrivo del commissario per garantire la trasparenza".  

 

STORIA DI UNA SCELTA SOFFERTA...

Si È rivelata intanto falsa un indiscrezione filtrata ieri: D’Alfonso sarebbe stato convinto a confermare le dimissioni in vista di una possibile candidatura alle prossime europee. 

La scelta propende infatti per il ritiro delle dimissioni. C'è solo un problema: il gip, nell’ordinanza con cui ha restituito la libertà a D’Alfonso, ha sottolineato le “preannunciate dimissioni” e al «previsto commissariamento del Comune, che determina un ulteriore indebolimento della rete di rapporti intessuti da D’Alfonso nell’esercizio della propria attività politico-amministrativa e della conseguente capacità di manipolare persone informate e documenti”.

Insomma D'Alfonso rischia, in caso di ritiro delle dimissioni  di tornare in stato di fermo.  Osservano però persone a lui vicine:“I processi in Italia sono troppo lunghi”. Un bene, la pensano molti inquisiti eccellenti, perché con buoni avvocati e gli appoggi giusti, in galera non ci vai di sicuro, basta tirarla per le lunghe e puntare alla prescrizione. A meno che non si abbia il potere di far trasferire i giudici, distruggerli mediaticamente, o far depenalizzare in Parlamento i reati di cui si è accusati.

Ma le lungaggini della giustizia per il sindaco D'Alfonso, un uomo che ha il culto dell'immagine, sono invece una jattura. Imporrebbero un intollerabile ed interminabile calvario, prima di poter arrivare a dimostrare in modo inoppugnabile la sua intonsa innocenza.

Meglio dunque restare, come si dice nel giro, continuare a fare il sindaco come se nulla fosse accaduto. Ci sono molte cose da fare a Pescara, molti cantieri da aprire, ci sono i Giochi del mediterraneo, e la città, ragionano i piddini vicini al sindaco, non merita la scocciatura di una tornata elettorale.

Ieri il popolo del cinema Sant'Andrea, la base del Pd pescarese gli ha tributato un ovazione, per la base il beneamato sindaco è innocente, deve andare avanti , non gettare la spugna. L'inchiesta è stato osservato, sono reatucci veniali, non si tratta di tangenti, bensì di regali da qualche amico imprenditore. “Ma ditemi voi se è un peccato avere degli amici – ha spiegato lo stesso D'Alfonso da casa sua - Carlo Toto ha battezzato i miei figli, qualche biglietto d’aereo per sponsorizzare alcuni viaggi istituzionali del Comune. E con quale ritorno, un appalto al quale nessuno ha trovato convenienza a partecipare?”.

Forse, argomenta il popolo del Sant'Andrea si dimostrerà qualche leggerezza nella gestione dell'appalto, nelle assunzioni, nell'uso del personale comunale, però si aggiunge: “La politica è questa, non facciamo gli ipocriti”.

I big del partito ieri al cinema non c'erano. Sostegno implicito viene però dal senatore Legnini: “ll Pd deve reagire rapidamente alla sconfitta – ha affermato - e alla crisi originata dalle vicende giudiziarie, il partito deve essere un incubatore di idee e progetti, senza dimenticare che il nuovo governo regionale è stato eletto appena da un quarto degli abruzzesi. E che gli elettori di centrosinistra abbiano tanta voglia di reagire lo dimostra la straordinaria risposta di solidarietà e sostegno all’uomo Luciano D’Alfonso e alla sua storia di governo efficiente”.

Per la base riunita ieri a Pescara vale anche una questione di principio. Un militante infatti ha osservato: “In Parlamento il Popolo della libertà ha fior fior di pregiudicati ed inquisiti. Prendiamone uno a caso, il sottosegretario all'economia Cosentino è accusato da tre pentiti di essere un affiliato alla camorra. E a dimettersi non ci pensa nemmeno. E perchè mai si dovrebbe dimettere il nostro sindaco?”. Appunto: è una questione di principio.

FT

 


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