Da Monticchio in processione nei luoghi diruti delle beatitudini

25 Maggio 2010   12:19  

E' ancora uno dei luoghi delle beatitudini il convento di Sant'Angelo d'Ocre, aggrappato su una vetta del monte Circolo e che osserva, come i frati minori che ha ospitato per secoli , le fertili valli dell'Aterno e il lontano orizzonte di pietra del Gran Sasso.

Qui tanti secoli fa visse nella semplicità e nella contemplazione anche il beato Timoteo. Era nato a Monticchio da una famiglia contadina, da giovane entrò nell'ordine Francescano e la sua vita fu un susseguirsi di fenomeni mistici, perché ebbe frequenti visioni della beata Vergine e del santo fondatore Francesco d'Assisi. Di lui fu detto che la sua vita fu più celestiale che terrena.

E i luoghi della vita terrena di san Timoteo secoli dopo hanno vissuto il golgota del sisma a seguito del quale il convento è gravemente danneggiato, il centro storico di Monticchio è in buona parte inagibile.
''Prima il lavoro, poi le case, infine le chiese'', recita l'adagio della perfetta ricostruzione.

Ma davanti alla bellezza antica di questo luogo sacro ci si rende conto che forse la realtà è più complessa, in quanto anche il ripristino del patrimonio artistico è la condizione dell'abitare davvero questi luoghi, e le tante splendide chiese della valle dell'Aterno sono la trama di un tessuto economico fatto anche di turismo e cultura.

Ben venga dunque la determinazione con cui la famiglia francescana ha assunto l'impegno di restaurare ben 22 complessi ecclessiastici danneggiati dal sisma, in tutta la regione a cominciare dalla chiesa di San Bernardino dell'Aquila. Nell'elenco compare ovviamente anche il Convento di sant'Angelo d'Ocre. A tal fine si è costituito un gruppo di lavoro, composto da professionisti, con l'intento di assolvere tutti gli adempimenti necessari al recupero ed alla salvaguardia dei beni danneggiati, e alla raccolta fondi.

Intanto la tradizionale processione è stata l'occasione per la comunità di Monticchio per ritrovarsi e camminare insieme attraverso la loro terra e la loro storia.

E in processione i ragazzi del paese hanno portato in spalla i loro santi, San Timoteo e san Pasquale Baylon, ma anche il fardello dei tanti problemi del presente e delle incognita del futuro.

Incarnando laicamente l'autentico spirito francescano, i ragazzi che abbiamo intervistato non dimenticano poi neanche in un giorno di festa, che molti loro compaesani, ad un anno e mezzo dal terremoto, vivono in garage, camper e altri alloggiamenti di fortuna, avendo scelto l'assegno di autonoma sistemazione, oppure perché la loro casa è stata classificata B, cioè non gravemente danneggiata, ma non riescono ancora a ristrutturarla e lavorando in paese non hanno potuto accettare l'ospitalità in alberghi lontani.

Filippo Tronca

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore