Dai crolli alle cricche: 18 mesi di inchieste post-terremoto

08 Ottobre 2010   20:52  

Dai crolli alle infiltrazioni della criminalità organizzata, dalle truffe alla cricca pronta a mettere le mani sulla ricostruzione.
Sono stati mesi di gran lavoro per la magistratura aquilana, alle prese con decine di inchieste nate dalle macerie del terremoto.
Il sisma che ha sconvolto l'Abruzzo ha cambiato il calibro delle indagini nella tranquilla cittadina di provincia quale era L'Aquila pre sei aprile 2009.
Centocinquanta i procedimenti oggi aperti a fronte dei quasi duecento fascicoli iniziali.

Capitolo crolli.
Messa da parte ogni velleità di trasferimento dei processi al tribunale di Campobasso, con il niet della Corte di Cassazione alle istanze presentate da alcuni degli imputati, riprendono a fine mese le udienze preliminari su Casa dello Studente, Convitto nazionale e sede della Facoltà di Ingegneria di Roio, i procedimenti in stato più avanzato e sui quali si concentra maggiormente l'attenzione dell'opinione pubblica.
Nello studentato di via XX Settembre persero la vita otto universitari, l'accusa ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli 11 indagati con l'accusa di omicidio colposo, disastro e lesioni. Si tratta di progettisti, costruttori, collaudatori e amministratori dell'edificio.
Al Convitto morirono tre minorenni. Per il crollo di alcune parti dell'edificio di Corso Principe Umberto sono finiti nel registro degli indagati il rettore e un dirigente della Provincia: su entrambi pende una richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo e lesioni gravi.
Nessuna vittima alla Facoltà di Ingegneria di Roio, dove però se ne sarebbero potute contare a centinaia se la scossa fosse arrivata di giorno in orario di lezioni, quando il complesso, edificato negli anni Novanta, pullulava di studenti. Per i danni riportati dalla struttura sotto inchiesta in sette, fra tecnici, progettisti e collaudatori, per i quali è stato chiesto il processo per disastro colposo.
Le complesse indagini sui crolli che ci furono all'Ospedale San Salvatore si sono appena concluse con l'iscrizione nel registro degli indagati di sei persone fra tecnici direttori dei lavori e collaudatori.
Ancora in fase preliminare le indagini sugli edifici privati. Come i condomini nei dintorni di via XX Settembre, dove ci fu, in realtà, il maggior numero di vittime.
Dalle famigerate via Campo di Fossa, via De Bartholomaeis, via don Luigi Sturzo, via Generale Rossi, via Cola dell’Amatrice.

Fronte appalti e infiltrazioni mafiose.
Alla Procura della Repubblica dell'Aquila sono arrivati nei mesi scorsi ampi stralci dell'inchiesta fiorentina nata intorno agli appalti per i grandi eventi, il G8 e la ricostruzione, che ha scoperto una fitta rete di relazioni tra i più alti livelli della politica e dell'imprenditoria.
Sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati il consorzio “Federico II”, oggi ormai sciolto, messo su dall'imprenditore aquilano Ettore Barattelli, finito sotto inchiesta insieme al coordinatore nazionale Pdl Denis Verdini, all'imprenditore toscano Riccardo Fusi.
Indagini serrate, poi, con centinaia di accessi nei cantieri, per scongiurare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. L'attenzione è rivolta principalmente alle organizzazioni camorristiche, la cui presenza sull'entroterra abruzzese è stata confermata da recenti inchieste giudiziarie, ma preoccupazione desta anche la malavita calabrese. Sotto stretta osservazione i subappalti, anello debole della catena per via della tipologia dei controlli preventivi, minori rispetto a quelli degli appalti.

Alcuni esposti hanno portato poi all'apertura di un fascicolo sulla Commissione Grandi rischi e sulle dichiarazioni rese dai suoi componenti a margine della riunione che si tenne a L'Aquila il 30 marzo 2009, a pochi giorni dalla devastante scossa.
Per l'accusa il messaggio trasmesso agli aquilani in apprensione dopo mesi di scosse con intensità e frequenze crescente, fu estremamente tranquillizzante.
In sette, sono finiti sotto inchiesta. Si tratta di alcuni dei massimi esperti di terremoti in Italia, accusati di omicidio colposo plurimo, per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. In aula per l'udienza preliminare il 10 dicembre.

servizio Marco Signori
montaggio Marialaura Carducci


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