Dal rimpasto al pasticcio sanità

Le schede di Abruzzo24ore

16 Maggio 2008   12:54  

Rimpasto: ovvero riorganizzazione e messa a punto di una squadra di governo. Oppure: cucinare una nuova pietanza con gli stessi ingredienti e la stessa ricetta. Programma di fine legislatura: colpo d’ala finale che porta alla completa realizzazione del programma elettorale. Ma anche: proviamo a fare nel tempo che ci resta, ciò che non siamo finora riusciti a fare. Rimpasto e programma di fine legislatura: sono queste le due parole d’ordine della maggioranza di centrosinistra in regione Abruzzo all’indomani della sconfitta elettorale del 14 Aprile. Il terremoto politico, e i mutati equilibri in seno alla maggioranza, hanno infatti trasformato la verifica, più volte invocata, in una priorità assoluta. Ma, assicura il presidente Ottaviano Del Turco, non ci sarà nessun regolamento dei conti e non applicheremo le vecchie logiche che come assiomi hanno le poltrone e le carriere.
Detto fatto: comincia l’andirivieni delle delegazioni a Palazzo Centi. Top secret i contenuti dei colloqui intercorsi tra Del Turco e i leader dei partiti della coalizione, che ai giornalisti in agguato fuori la porta dell’ufficio di presidenza, affermano in buon stile doroteo: “Non abbiamo parlato di nomi e assessori, ma di riforme e problemi da risolvere, per il bene degli abruzzesi”.
E così per la teoria dei vasi comunicanti, il silenzio dei leader è stato occupato dalle voci di corridoio, dalle rivelazioni dei soliti bene informati, dal rituale del toto-nomi e del più complicato toto-deleghe, che hanno rimpastato in varia guisa, ed anzitempo, la fisionomia della nuova giunta.
Poi in piena verifica, esplode la bomba, rappresentata da una lettera della ragioneria dello Stato firmata da Romano Prodi, ultimo atto dell’ex- presidente del Consiglio prima della sua uscita di scena, che per l’Abruzzo non poteva essere più scenograficamente efficace.
Nella lettera si certifica che la nostra Regione non è in linea con il piano di rientro del debito sanitario concordato con il Governo. Il disavanzo da coprire per il 2006-2007 è infatti di 232 milioni 715 mila euro. Si sottolinea inoltre la mancata riduzione del tasso di ospedalizzazione, si avanzano perpelssità sulle stabilizzazioni avvenute nelle Asl. Di qui l’ultimatum che suona già come una condanna: o l’Abruzzo entro un mese aumenta l’Irap e lrpef, oltre i tetto masimo per ripianare il disavanzo oppure scatterà il commissariamento.
L’opposizione suona la carica: “Avete mentito agli abruzzesi - apre il fuoco Mario Amicone dell’Udc - in consiglio avevate sempre detto che la spesa sanitaria era sotto controllo”.
“Tanto tuonò che piovve - aggiunge Nazario Pagano di Forza Italia – lo dicevamo da tempo che la manovra finanziaria da 140 milioni di euro del 2006, avrebbe pesato come un macigno sul debito della sanità”.
Chiede spiegazioni e parla di maggioranza allo sbando anche Alleanza Nazionale, che però con Giovanni Pace si dice disponibile, nell’interesse degli abruzzesi, a dare il suo contributo per limitare quantomeno i danni.
A fare paura alla maggioranza è però la levata di scudi e il tintinnar di sciabola delle categorie sociali ed economiche: i sindacati minacciano lo sciopero generale, perchè aumentare le tasse, affermano, sarebbe una cura che ucciderebbe il paziente. E farlo in nome della risanamento della sanità non sarebbe un bel vedere. Pienamente d’accordo la Confartigianato, il Cna, la Confindustria che dichiara : l'aumento dell'Irap sulle imprese, che potrebbe lievitare di oltre 300 euro a dipendente, comprometterebbe la competitivita' e i livelli occupazionali oltre ogni limite sopportabile”. “Ma cosa ha fatto finora la Giunta regionale per ripianare il debito sanitario? Si chiede con sarcasmo la Confcommercio, che lancia strali contro l’ irrisolta questione degli insostenibili costi della macchina burocratica regionale.
La maggioranza reagisce e prova a gettare acqua sul fuoco: “La lettera di Prodi - spiega l’assessore al Bilancio Giovanni D’Amico non tiene conto delle misure di copertura in atto o allo studio della Regione, che porteranno nel 2009 i conti della sanità in attivo.
Esistono insomma margini di manovra e di trattativa con il governo per scongiurare l’aumento delle tasse”.
Una speranza che trova alimento nel Rapporto del Ministero del Tesoro, successivo alla lettera di Prodi e secondo cui i piani di rientro dal deficit della sanità stanno funzionando, ma sono troppo rigidi, ergo potrebbero essere resi più elastici. Altre speranze sono riposte nell'abruzzese a Roma più influente, ovvero il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta.
Il sopraggiungere degli infausti eventi ha comunque indotto la maggioranza a congelare il rimpasto e ad aggiornare l’agenda politica. Due finora le date cerchiate in rosso. Il 19 maggio si terrà un tavolo di concertazione con le parti sociali ed economiche. Il 27 maggio la resa dei conti in consiglio regionale.
Una cosa è certa: le risposte della maggioranza dovranno essere concrete e convincenti.
Perché in gioco non è tanto la credibilità di un amministrazione, ma il futuro prossimo degli abruzzesi.

Fiilppo Tronca


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore