Dalla cricca al lobbyng: un libro e una proposta di riforma

28 Gennaio 2012   14:21  

Lunedì 30 gennaio 2012 alle ore 16.00, presso l’Auditorium E. Sericchi della Cassa di Risparmio dell’Aquila, in Via Pescara 2/4, si svolgerà l’incontro "Dalla cricca al lobbying". Durante il colloquio, dedicato a mettere in luce il rapporto tra lobby e politica, verrà presentato il volume di Maria Cristina Antonucci, ricercatrice del Consiglio Nazionale delle Ricerche e docente di Sociologia dei fenomeni politici presso l’Università di Roma TRE.

Interverranno all’incontro il Consigliere Regionale Riccardo Chiavaroli, proponente della Legge Regionale abruzzese n. 61 del 2010, quadro di riferimento in materia di partecipazione dei gruppi di interesse ai processi decisionali nella Regione Abruzzo, il Professor Francesco Sidoti, Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Investigazione dell’Università dell’Aquila, l’Ingegner Ezio Rainaldi, Consigliere di Confindustria L’Aquila, il Dottor *Gabriele Rossi*, lobbista professionista dello Studio Global Consulting di Teramo, il giornalista Manuele Bonaccorsi di Left e Sabrina Ciancone, Sindaco di Fontecchio e Consulente di FORMEZ.

Sarà presente l’autrice. Parlare di lobby all’Aquila, dopo gli scandali legati alla cricca e alle interferenze dei gruppi di pressione nelle attività di ricostruzione post-sisma, rappresenta un momento di riflessione non solo su quanto è accaduto ma anche sui modi e sulle forme per regolamentare il rapporto tra lobby e politica. Infatti, dopo gli scandali e sulla scorta della indignazione seguita ad essi all’interno della società civile abruzzese, il sistema politico regionale ha risposto approvando la Legge Regionale 61 del 2010.

Questa disposizione normativa disciplina, sulla base di un modello di trasparenza ed eticità di comportamento ripreso direttamente dal sistema europeo, i rapporti tra le lobby e istituzioni politiche in ambito regionale. In assenza di una disciplina legislativa nazionale, la legge regionale abruzzese è uno dei pochissimi esempi di regolazione delle lobby esistenti in Italia.

In questo senso, essa rappresenta un modello in grado di garantire, in un quadro di regole chiare, la rappresentatività, la trasparenza e la partecipazione democratica delle lobby nella vita politica regionale.


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