Ddl Gelmini: proteste in tutto Abruzzo. A L'Aquila invasa zona rossa

Università, occupata anche la D'Annunzio

29 Novembre 2010   16:15  

Immagini d'altri tempi da L'Aquila, dove stamattina studenti, ricercatori e docenti universitari hanno pacificamente varcato i confini della zona rossa, attraversando vicoli e piazze del centro storico, in passato loro habitat naturale, per raggiungere palazzo Camponeschi, tristemente inagibile, storica sede della Facoltà di Lettere e filosofia.

Quindi, assemblee a oltranza e sedi del polo scientifico di Coppito e della Facoltà di Ingegneria occupate dagli studenti che si oppone al disegno di legge di riforma dell'Università.

E studenti del polo umanistico, con alla testa il preside professor Di Tommaso, in assemblea in piazza Duomo.

Nelle interviste Tino Colacillo (Udu), Andrea Fidanza (Cda Ateneo), Giannino Di Tommaso (preside Lettere).

servizio Marco Signori
montaggio Alessandro Di Giacomantonio


Nel pomeriggio, fa sapere l'Udu, "sono indette assemblee nelle sedi occupate di Coppito1 e Ex-Optimes per stilare documenti sui temi riguardanti il DDL, il diritto allo studio, la cittadinanza studentesca e 'L’Aquila città Universitaria'.
Le mobilitazioni in ogni caso garantiranno lo svolgimento degli esami, delle lauree e degli esami di Stato programmati nelle varie Facoltà.
L’Udu chiede di comprendere i disagi provocati, ma considerata la gravità delle prospettive derivanti dall’approvazione del DDL Gelmini era indispensabile una protesta forte, partecipata, improvvisa e fortemente simbolica per evidenziare il profondissimo disagio.
L’Udu dell’Aquila coordinerà con il movimento nazionale le iniziative nei prossimi giorni, ma garantirà, come già oggi, in ogni caso lo svolgimento di esami, esami di laurea ed esami di stato".


l'assemblea a Ingegneria dell'Aquila

Gli studenti dell'Ateneo D'Annunzio di Chieti-Pescara hanno appena occupato il Polo didattico di Lettere, in contemporanea con tutte le università d'Italia, per protestare contro il ddl Gelmini. "A nostro avviso questo disegno di legge ha il solo fine di regalare l'Università a pochi eletti - afferma l'associazione studentesca 360 Gradi - eliminando i luoghi istituzionali di confronto e rappresentanza tra studenti, docenti e istituzioni universitarie, disintegrando il diritto allo studio, precarizzando i ricercatori ed inoltre minando l'autonomia delle università stesse sancita dalla costituzione". Gli studenti concludono chiedendo una sede di confronto "reale" per contribuire a riscrivere completamente una degna riforma universitaria, oltre al ritiro del DDL Gelmini.


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