De Fanis: "E' stato tutto un gioco e se potessi mi ricandiderei"

Deluso dal centrodestra e da Chiodi, neanche una telefonata

23 Marzo 2014   15:11  

Luigi De Fanis contesta tutte le accuse mossegli sia da Lucia Zingariello, la sua ex segretaria alla regione Abruzzo, sia dell'imprenditore culturale Andrea Mascitti.

L'ex assessore regionale con delega alla cultura, lo stesso che chiamò la Basilica di Collemaggio "la Cattedrale Maggiore di Celestino V" e che voleva il turismo macabro per vedere la "falda" del terremoto, è chiamato dalla magistratura di Pescara a rispondere dei reati di concussione, peculato e truffa aggravata, si difende all'Arena di Massimo Giletti su Rai 1.

Le accuse che gli muove la Zingariello sono pesantissime e vanno dall'uso della carta regionale in modo "allegro" con l'intercettazione in cui pare voler pagare una bottiglia di champagne da offrire alla fiera del Libro di Torino con i soldi della regione, fino all'uso personale in due casi dell'auto blu, al tentativo di distribuire migliaia di euro di Fondi FAS solo ai suoi amici, fino al contratto sessuale e alla volontà di uccidere la moglie fatto per il quale indaga la Procura di Lanciano.

De Fanis parla dopo quattro mesi di silenzio agli arresti domiciliari e non può andare a Roma in studio da Giletti perchè ancora sottoposto all'obbligo di dimora, perchè come dice il suo avvocato, per gli inquirenti potrebbe far "ritrattare" la Zingariello.

In modo equilibrato, però, l'ex assessore cerca la difesa televisiva in quello che all'inizio sembra più che altro un palcoscenico contro la stampa e che Daniela Santanchè (ospite nello studio) trasforma nel solito spot contro la magistratura.

La difesa di De Fanis parte dalla vicenda dello Champagne:

"In tre anni ho speso 8062 euro - dice De Fanis - ne potevo spendere 5000 all'anno per Legge e mi si contesta solo questa spesa dello champagne per l'intercettazione, quando si capisce benissimo che scherzavo durante la telefonata con la Zingariello e, infatti, ho poi pagato con i miei soldi quella bottiglie e ho ben otto testimoni che possono confermarlo"

La vicenda contestata dell'uso improprio dell'auto blu:

"Il primo dei due viaggi contestati è quello di Bologna dove ero andato ad una mostra, la Zingariello, invece si è fatta accompagnare per una visita medica come lei stessa ha testimoniato. A me si contesta il viaggio a Roma, un unico viaggio nella Capitale, in cui ho raggiunto, per fare un favore ad un amico, all'EUR un mio altro conoscente dirigente delle poste per vedere se si poteva trovare un lavoro a questo mio amico. Ho letto che avrei raccomandato mia figlia - conclude l'ex assessore - ma la cosa non sta in piedi, mia moglie si è licenziata dalla sua posizione alle poste per far assumere mia figlia."

In questo caso viene contestato a De Fanis che forse fosse il fratello della Zingariello ad avere necessità di un posto e l'assessore non smentisce facendo intendere che fosse proprio quello il motivo della visita alle Poste.

Il contratto sessuale:

Su questo le posizioni della Zingariello e di De Fanis concordano, entrambi lo definiscono uno scherzo, magari di dubbio gusto, ma solo uno scherzo.

All'ex assessore si chiede, poi, di quell'assegno da 2000 euro dato alla Zingariello e lui dice che era un prestito come già ne aveva fatti anche in occasione del cambio d'auto della sua ex segretaria.

Il "tentato uxoricidio" contestato dalla Procura di Lanciano:

"Quelle parole di voler uccidere mia moglie neanche le ricordo, sono anche quelle uno scherzo, mia moglie è anche venuta a testimoniarlo di persona" si difende De Fanis.

L'imprenditore che lo accusa e da cui è tutto partito:

"Andrea Mascitti venne da me e mi chiese se volevo realizzare un premio musicale, lo mandai dall'assessore alla cultura del comune di Atessa che è un musicista, ma poi non se ne fece nulla. Dalle intercettazioni fatte si capisce che costava troppo, per questo non lo abbiamo realizzato"

La vita politica e i suoi compagni di partito:

''Se potessi, se non fossi all'obbligo di dimora, mi candiderei alle prossime regionali di maggio''. 

''E mi candiderei a testa alta - ha proseguito De Fanis in diretta - non ho fatto nulla e c'è la presunzione di innocenza. Dalle mie parti i voti li riprenderei''.

Una difesa strenua e facilitata dallo scarsissimo contraddittorio e di qualità pessima visto che nessuno degli ospiti e neanche il conduttore aveva troppo idea della vicenda. Una vetrina per una persona indagata che dovrebbe discolparsi davanti al giudice e non davanti al pubblico di Rai 1. 

Una ennesima occasione di parlare di scandali e di mettere alla berlina questa nostra bistrattata regione.


L'Arena - 23-mar-2014 15_00 di abruzzo24ore


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