De Matteis: ''Sulla zona franca è cominciata l'operazione verità. Cialente cialtrone''
Il consigliere di opposizione Giorgio De Matteis inteviene con durezza sulla vexata questio della zona franca urbana per L'Aquila.
«Siamo appena agli inizi di una necessaria e inderogabile campagna di verità: il decreto del 26 giugno del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, conferma quello che è stato il mio impegno per sostenere e difendere la Zona Franca urbana, nonostante tutto e tutti.
Posizione per la quale, in maniera ignobile, sono stato attaccato nei mesi precedenti le elezioni amministrative e durante la campagna elettorale. E’ questo il tanto atteso provvedimento che sancisce condizioni, modalità e applicazione delle agevolazioni previdenziali e fiscali per le piccole e medie imprese, localizzate all’interno della Zona Franca urbana dell’Aquila.
Ciò che si rileva, già dall’articolo 1, è che le agevolazioni, indicate nel decreto, si riferiscono alla legge 296 del 2006 (articolo 1 comma 341), che sancisce i termini per i benefici fiscali in favore delle piccole e medie imprese localizzate “all’interno della Zona Franca urbana del Comune dell’Aquila''.
Queste le parole del decreto, già firmato e inviato alla Corte dei Conti per la registrazione. Basterebbe leggere il verbale della riunione, fatta con i Capigruppo comunali, il Sindaco Cialente e il Presidente Benedetti – prima della loro “gita” a Bruxelles – per capire che all’interno del decreto c’è scritto esattamente quello che avevo anticipato in quell’incontro al Comune dell’Aquila.
Debbo constatare con amarezza che la bassezza politica di piccoli personaggi di questa città, ha fatto da corollario a una indegna e squallida campagna nei miei confronti.
Di Cialente credo di aver ben poco da dire, perché ogni giorno che passa, questo Zelig della politica conferma, con la sua incapacità, le tante bugie che hanno condito la sua azione amministrativa. Farò in modo che questo decreto possa essere patrimonio di tutta la città e non solo degli addetti ai lavori, affinché anche i cittadini, sia pure in ritardo, abbiano conoscenza della diversità di chi ha fatto della verità – anche scomoda – una bandiera e chi invece, come Cialente, ha fatto della cialtroneria una condotta di vita''.
