De Santis (Idv): "Al centrosinistra abruzzese e aquilano non basta alleanza con l'Udc"

14 Ottobre 2011   15:11  

"L’apertura alla coalizione di Centrosinistra, fatta giorni fa da Rodolfo De Laurentis, autorevole dirigente Udc, e riportata ampiamente da tutta la stampa locale, sta diventando il fatto politico dell’autunno, a cui tutti i Partiti danno molto rilievo e da cui tutti pensano che dipenda il futuro delle alleanze per le prossime elezioni amministrative e, soprattutto, per le Regionali fra 3 anni. Mi sembra un segnale importante ma non chiaro nè definitivo, che non va gonfiato di eccessivo significato politico". Lo dice Lelio De Santis dell'Idv.

"Si tratta, infatti, - spiega - della posizione di un singolo dirigente autorevole, ma non di un Partito che, invece, non ha ancora maturato e deciso una strategia univoca e coerente su tutto il territorio regionale. Certamente, il ruolo di opposizione al Governo Berlusconi, che l’Udc sta svolgendo al fianco del Pd e dell’IdV, può essere letto come posizione anticipatoria di una chiara scelta politica di campo, ma solo il tempo potrà dire se e come si concretizzerà.

Se dovesse maturare, perché possa rappresentare un valore aggiunto per il centrosinistra - continua De Santis - non dovrà essere una decisione di vertice che prescinda dal sentire della base e dal volere dei dirigenti locali e degli elettori moderati.

In una realtà difficile e problematica, come quella della città dell’Aquila, questa ipotesi di scuola è ancora più difficile da realizzarsi perché deve fare i conti con i movimenti e le liste civiche che cercano di interpretare il diffuso desiderio di superamento di un vecchio sistema dei partiti ed il bisogno evidente di rinnovamento della classe dirigente, che cerca di perpetuarsi con una gestione della cosa pubblica spesso clientelare e poco trasparente.

Ed allora, qui più che altrove, c’è bisogno di legare la coalizione ed i partiti, ma anche i movimenti, ad un’idea di città ed ad un progetto in grado di immaginare un nuovo modo di vivere, di socializzare, di lavorare. C’è bisogno, soprattutto, di parlare di futuro e di speranza. Ed i partiti, purtroppo, non sono in grado di dare speranze o di progettare il futuro, perché hanno sciupato il rapporto con i cittadini ed hanno perso la giusta credibilità.

La Coalizione progressista a L’Aquila, ma credo anche in Abruzzo, può essere ampia e può comprendere l’UDC, ma non può prescindere da progetti concreti e da idee innovatrici e, soprattutto, dal rinnovamento della classe dirigente e dalla riscoperta di unova credibilità, fatta di competenza e di moralità.

Penso - conclude De Santis - che i partiti del centrosinistra debbano essere capaci di rigenerarsi e di aprirsi alle istanze dei movimenti civici, prima ancora di parlare di formule e di alleanze, privilegiando il percorso di un vero cambiamento sociale ai calcoli elettoralistici".


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