Debutto nazionale di ODISSEA 25,26 e 27 alla Fontana delle 99 Cannelle

22 Luglio 2014   15:46  

 

 

Nessuna opera e nessun autore, nella civiltà occidentale, ha avuto maggiore fortuna dei poemi omerici e di Omero, che fu nell’antichità l’autore più letto, e da subito divenne quello più studiato.

La letteratura latina comincia con una traduzione dell’Odissea, e Virgilio, nell’Eneide, per primo ne rielaborò temi e motivi omerici. Furono gli umanisti, a dare il via a una nuova stagione di immensa fortuna per Omero, studiato, tradotto e commentato dal barocco al romanticismo, e oltre … fino alla nostra cultura dove Omero è più che mai presente: nelle riprese letterarie di romanzi, nelle produzioni televisive e cinematografiche.

L’allestimento dell’Odissea nell’area della Fontana delle 99 cannelle un luogo altamente simbolico e rappresentativo dell’identità culturale della città dell’Aquila conferma l’innovativa forma di spettacolarità, realizzata in occasione dell’allestimento del “Troilo e Cressida” e del “Sogno di una notte di mezza estate” nelle precedenti edizioni de “I Cantieri” risultato di una stretta combinazione con una attività laboratoriale in ogni singolo settore artistico del progetto che precede per quattro settimane la messa in scena.

L’Odissea che il TSA che vuole offrire al suo pubblico nel significativo contesto del monumento nel cuore centro storico dell’Aquila a cinque anni dal sisma ed in occasione del suo cinquantesimo anno di attività si candida ad essere un “modello emergente di navigazione” per scoprire la Itaca di ognuno, per quel “ritornare a casa” tanto auspicato dalla popolazione aquilana, tornare a casa, cercare di raggiungerla in ogni modo usando intelligenza , cultura, etica 

 

I poemi omerici sono la prima opera a noi pervenuta della letteratura greca e stanno alla base di tutta la cultura occidentale.

Il mito di Ulisse, forse più di ogni altro nella storia della cultura, ha affascinato e ispirato poeti e scrittori di tutti i tempi e costituisce un discorso sulla civilta europea, un immaginario di lunga durata, un archetipo mitico che si sviluppa nella storia della letteratura come costante logos culturale.

La drammaturgia, che farà da guida alla attività laboratoriale, è tratta dalla versione teatrale di Derek Walcott, poeta e drammaturgo caraibico, fondatore del Trinidad Theater Workshop e Premio Nobel per la Letteratura nel 1992.

Nell'ambito delle ri-scritture, l'Odissea di Omero, rappresenta la Cultura, il testo per eccellenza e fondamentale a cui si é riferita e da cui si é sviluppata buona parte della cultura e della letteratura occidentale da Omero in poi.

Come nella letteratura di tutti i tempi, la figura dell'eroe omerico e anche trasfigurata come una delle voci e immagini costanti della poesia e dell'arte di Walcott, simbolo dell'eroe senza tempo che unisce il valore e il coraggio dei grandi uomini che hanno fatto la storia creare un testo la cui intensità e potenza sublimasse l'armonia –sempre ricercata da Walcott – tra efficacia della parola scritta e recitata.

La ricomposizione del mito epico, incarnato in Ulisse e nelle altre figure che lo accompagnano, rappresenta per Walcott una fase del processo creativo di ri-costruzione della propria cultura e della propria identità. L'epica non è solo il racconto in versi delle gesta eroiche ma è il racconto per eccellenza, che nella poetica walcottiana permette il recupero di identita collettive e personali, troppo a lungo disperse in frammenti.

L’evento conclusivo
L’Odissea nell’allestimento conclusivo culmine dell’attività laboratoriale si conferma l’ormai consono modello di intrattenimento urbano che sfrutta un classico, dunque un libro per tutti per trattare contenuti particolarmente attuali.

La scelta del luogo dell’allestimento è un monumento simbolo come LA FONTANA DELLE 99 CANNELLE. Edificata a partire dal 1272, novantanove cannelle a simboleggiare i novantanove castelli da cui, nel XIII secolo, arrivarono le popolazioni chiamate a formare una sorta di nuova “città madre”: L’odierna L’Aquila, secondo la leggenda.

Un luogo divenuto altrettanto simbolico della rinascita dell’ unità civile situata nella zona Sud Ovest della città abruzzese e dove il FAI ha individuato il monumento su cui intervenire per dare il proprio contributo concreto alla città colpita dal tragico terremoto dello scorso aprile, in accordo con il Ministero dei Beni Culturali.

La narrazione si concentra su alcune tappe del viaggio ed è specificamente pensata per uno spazio che pur non essendo convenzionalmente teatrale ha una sua forte caratterizzazione per la costante presenza dell’acqua che fa da sfondo a tutte le narrate peripezie di Ulisse.

La location con la compresenza di attori e spettatori nello stesso ambiente si apre inoltre alla fruizione di un pubblico eterogeneo, e risulta coinvolgente nella possibilità di essere loro stessi parte del viaggio che si sta narrando.

Le modalità di trasposizione contemporanea del testo, destrutturata e frammentaria, ma sempre strettamente popolare e altamente fruibile, vuole mettere in scena un’Odissea mai metaforica, con l’obbiettivo concreto di proporla come un’utile guida per chi non vuole annegare nella “modernità liquida” di questo secolo.

Note sullo spettacolo

Derek Walcott (1930) autore jamaicano, premio nobel per la letteratura nel 1992, prende l'Odissea e ne fa una sorta di libro dei sogni. La narrazione del viaggio di Ulisse assume un andamento frammentario, quasi schizofrenico, in cui l'astuto itacese, sembra essere gettato dal destino da un luogo all'altro senza soluzione di continuità e quasi senza possibilità di respiro. Walcott attraverso la sua riscrittura vertiginosa ci restituisce un Odissea quasi in apnea e/o ipnosi, in cui la narrazione procede per strappi, salti, ferite, restituendoci un Ulisse contemporaneo, quasi inetto e comunque assai distante dall'immagine "statuaria" cui siamo abituati. Una sequenza precipita nell'altra e poi in un'altra ancora, sembra quasi che Walcott si sia divertito a porre lo spettatore su alte montagne russe. Le tappe del viaggio di Ulisse, Circe, Nausicaa, Ciclope, Ade, diventano così luoghi onirici, che inghiottono e che un attimo dopo espellono con violenza chi guarda.

Questo tipo di scrittura fa appello all'immaginazione di chi ascolta o legge. L’immaginazione poetica contempla e trasforma. Trasforma gli eventi in storie, conferisce loro un senso. O meglio, trasforma lo spettatore in poeta chiedendogli di partecipare alla creazione di una storia. A raccontarci l’Odissea non è solo la voce narrante, ma anche quella di alcuni personaggi, Telemaco su tutti che di continuo entra ed esce dalla narrazione, da figlio a cantore e viceversa.

 L’Odissea tratto dalla versione teatrale di Derek Walcott è la tappa conclusiva di un progetto triennale proposto dal Direttore del TSA Alessandro Preziosi all'interno della manifestazione i Cantieri dell'Immaginario (Troilo e Cressida 2012, Sogno di una notte di mezza estate 2013). In questi anni sono stati coinvolti più di 100 giovani, provenienti da tutta Italia, che nel mese di luglio hanno abitato le strade, le piazze e i luoghi simbolo della città aquilana, e che grazie ad una nutrita squadra di professionisti dello spettacolo guidati da Andrea Baracco, hanno maturato una importante esperienza artistica, professionale e umana di grande valore e unica nel suo genere.

 


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