Decreto ingiuntivo contro il Comune di Pescara per le bollette elettriche

22 Maggio 2012   20:02  

“Il Comune di Pescara ha già pagato le bollette relative ai consumi elettrici fatturati dall’Azienda Energetica Trading Srl: lo certificano le fatture e i mandati di pagamento emessi dall’amministrazione comunale con le relative liquidazioni, regolarmente incassati dalla società, per un importo complessivo pari a 264mila 182,54 euro. Restano da saldare gli ultimi consumi, per 17mila 669,72 euro complessivi relativi alle fatture del 29 febbraio, 23 marzo e 4 maggio scorsi, somme già coperte dalle relative determine dirigenziali di liquidazione e in corso di pagamento. E’ vero che la ditta ha inspiegabilmente chiesto l’emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti del Comune, ed è altrettanto vero che il Comune, a fronte di pagamenti già effettuati e che possiamo materialmente dimostrare con prove documentali, ha presentato opposizione, un atto dovuto, quest’ultimo, proprio per evitare di dover sborsare due volte la stessa cifra, salvo poi chiederne il rimborso. A questo punto sarà il Tribunale a dover dirimere l’equivoco, valutando anche gli estremi di un danno economico e d’immagine a favore dell’Ente Comune”. Lo ha detto l’assessore alle Finanze Eugenio Seccia intervenendo sul caso venuto stamane alla luce su un presunto debito contratto dall’amministrazione comunale per il mancato pagamento dei consumi elettrici.

“Non è così – ha puntualizzato categorico l’assessore Seccia -: i consumi elettrici sono stati tutti regolarmente pagati dall’amministrazione comunale, man mano che la società inviava al Comune le proprie fatture con le richieste di pagamento. Poi all’improvviso l’amministrazione si è vista recapitare il Decreto ingiuntivo numero 674 del 2012 relativo a presunti mancati pagamenti dei consumi: gli uffici hanno subito effettuato controlli incrociati tra fatture e mandati di pagamento e, carte alla mano, abbiamo accertato che tutte le 185 fatture emesse sono state pagate, per una spesa complessiva già sostenuta pari a 264mila 182,54 euro; restano da saldare poco più di 17mila euro, già in corso di liquidazione. Ovviamente dinanzi al Decreto ingiuntivo, peraltro ingiustificato, l’Ente aveva il dovere di presentare opposizione; in caso contrario avremmo dovuto, paradossalmente, pagare di nuovo la somma e poi aprire un contenzioso per ottenerne il rimborso, magari tra dieci anni. Il nostro ufficio legale si sta già occupando in maniera egregia del ‘caso’, un ufficio legale che negli ultimi tre anni ha riportato a casa numerose vittorie giudiziarie, vincendo le cause contro Pace-Izzicupo, contro Di Persio, Sorgenia, Di Battista-Cesi, la causa contro Caputi, la transazione Unicredit, e le uniche sentenze rimaste in sospeso, a oggi, sono quelle relative al ‘caso’ Caldora e Dandolo, persa invece la causa da 38 mila euro per gli espropri Baldacci-Angeloni”.


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