Del Turco si dimette. Resta in carcere ma sarà trasferito

Clinicopoli: ora per ora la cronaca degli eventi

17 Luglio 2008   19:00  

Il presidente Ottaviano Del Turco ha rassegnato le dimissioni. Del Turco aveva questa mattina sostenuto l'interrogatorio davanti al gip Maria Michela Di Fine. A questo punto l'unica strada percorribile è lo scioglimento del consiglio regionale e il ritorno alle urne. L'articolo 44 dello Statuto regionale prevede infatti che "la rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie del Presidente comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio".

La Procura della Repubblica di Pescara ha intanto espresso al Gip parere negativo sull'istanza di revoca della misura cautelare in carcere nei confronti di Ottaviano del Turco. Lo ha annunciato il Procuratore Capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi. Ottaviano del Turco, finiti i tre giorni di isolamento nel carcere di Sulmona, da domani potrebbe essere trasferito in un altro carcere, come quello di Teramo, che non e' considerato di massima sicurezza.

Avrebbe scritto nella lettera di dimissioni il presidente Del Turco:" Mi dimetto a partire da oggi 17 giugno per la necessita' di chiarire la mia posizione senza trascinare l'istituzione regionale in una vertenza giudiziaria. Se ci sono responsabilita' sono di natura personale e non collettive". " Si tratta - aggiunge Del Turco - di una decisione compiuta al fine di favorire il funzionamento degli organismi regionali e consentire il programma di rinnovamento concordato con il Governo".

La lettera con cui Del Turco annuncerebbe la volontà di lasciare il Pd non è arrivata alla segreteria regionale abruzzese, ma sarebbe in viaggio per Roma, dove dovrà arrivare direttamente al segretario del partito democratico Walter Veltroni.

Il Presidente del Consiglio regionale, Marino Roselli, ha convocato per questa sera alle 19.30, a Pescara, nella sede di Viale Bovio, la Conferenza dei Capigruppo. All'ordine del giorno le dimissioni del Presidente della Regione Abruzzo e le iniziative conseguenti.

Sempre a Viale Bovio il vice presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Enrico Paolini, ha convocato una riunione informale tra tutti gli assessori reperibili, allo scopo di renderli partecipi dell'accaduto.

Le indagini intanto vanno avanti: per il Gip Maria Michela Di Fine, gran parte dell'impianto accusatorio e solido e si basa su dichiarazioni, quelle di di Vincenzo Angelini, da ritenersi credibili, anche perchè le dichiarazioni dell'imprenditore vanno contro il suo stesso gruppo imprenditoriale.

Tra le primi commenti a caldo, quelle del senatore Pd Giovanni Legnini che afferma: " "Le dimissioni del Presidente Del Turco e l'autosospensione dal PD costituiscono gesti di responsabilita' da apprezzare perche' aiutano l'Abruzzo ad individuare, senza divisioni e tentennamenti, il percorso che deve portare alle elezioni anticipate da tenere in tempi ragionevoli, presumibilmente entro l'autunno". torna sull'argomento l'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga da par suo: "Del Turco ha anche compiuto un gesto di delicatezza dimettendosi dal Pd, anche se mi riesce difficile capire come ci si possa dimettere da un ectoplasma".

Ricordiamo che questa sera a partire dalle ore 21.00 su www.abruzzo24ore.tv sarà possibile seguire in diretta streaming la trasmissione l'Ottovolante condotta da Pasquale Pacilio sull'emittente regionale Rete8. Si parlerà con gli ospiti in studio delle dimissioni del presidente Del Turco, e delle elezioni alle porte.

L'interrogatorio di Del Turco

Bocche cucite da parte dei pm all'uscita dal carcere di Sulmona dove si e' tenuto l'interrogatorio di Ottaviano Del Turco. L'incontro con i pm e il gip e' durato circa un'ora. Alle 14 è in programma l'interrogatorio a Antonio Boschetti, recluso nel carcere di Lanciano. Il presidente dell'Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ha cominciato a chiarire la sua posizione nell'ambito dell'inchiesta sulla tangentopoli regionale. Al termine dell'interrogatorio di garanzia svolto dal Gip, Maria Michela Di Fine, il legale del politico, l'avvocato Giuliano Milia, ha confermato che "il presidente Del Turco ha reso dichiarazioni a sua discolpa, per le quali e' stata chiesta la revoca del provvedimento cautelare". Sullo stato di salute di Del Turco, il legale ha aggiunto: "Sta bene, come uno che e' in carcere". Sulle possibili dimissioni del presidente Milia ha sottolineato che "si tratta di un problema tecnico da valutare". Già domani Ottaviano Del Turco potrebbe ricevere la visita dei familiari: il regolamento del carcere prevede che dall'uscita dall'isolamento il detenuto può avere incontri con i familiari di primo grado. "Compatibilmente con il calendario del carcere - si affretta a precisare il direttore del penitenziario di Sulmona, Sergio Romice -. Noi abbiamo già stilato gli appuntamenti per i detenuti che hanno fatto richiesta di colloquiare con i loro parenti e credo che fino all'inizio della prossima settimana sia già completo". Ma per Del Turco potrebbe arrivare una deroga ed essere inserito nella lista dei detenuti che hanno chiesto di incontrare i propri parenti. Il direttore del carcere ha avanzato anche l'ipotesi di un possibile trasferimento del governatore in un altro carcere, dove ci sono i detenuti in attesa di giudizio come Del Turco. "Nel carcere di Sulmona non vi è questa tipologia di detenuti - afferma Romice - e quindi non è escluso che Del Turco possa raggiungere un altro carcere. Attualmente la situazione è del tutto straordinaria e stiamo aspettando indicazioni in merito"

L'interrogatorio di Antonio Boschetti

Revoca della custodia cautelare in carcere o concessione degli arresti domiciliari. Sono queste le richieste che l'avvocato Giovanni Cerella, legale dell'assessore regionale Antonio Boschetti, arrestato nell'ambito delle presunte tangenti nella sanita' abruzzese, avanzera' al gip Michela Di Fine al termine dell'interrogatorio che iniziera' tra poco al carcere di Lanciano. Cerella ha fatto sapere che contestera'' al giudice l'associazione a delinquere contestata a Boschetti in quanto i fatti attribuitigli si riferiscono ad un periodo in cui non ricopriva la carica di consigliere regionale, ma era un semplice consulente incaricato dall'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, per studiare una transazione relativa ai debiti della Asl nei confronti delle cliniche di Vincenzo Angelini. Per Cerella il lavoro di Boschetti avrebbe prodotto per la Asl un risparmio di tre milioni di euro portando i crediti di Angelini da 14 a 11 milioni di euro.

L'interrogatorio di Camillo Cesarone

"Un quadro accusatorio a senso unico e anche un po' inverosimile". Questo il commento rilasciato questa mattina davanti al carcere di Madonna del Freddo, a Chieti, da Marco Femminella, legale di Camillo Cesarone, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale d'Abruzzo arrestato lunedi' scorso cn il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco e altri. Tra pochi minuti, nella casa circondariale, e' previsto l'interrogatorio di garanzia, e Femminella e' arrivato in anticipo per incontrare il suo assistito e parlare con lui. Dopo aver letto l'ordinanza, definita "corposa", Femminella ha spiegato che "i soldi escono ma non si sa dove vanno" a finire. "La logica vorrebbe - ha detto sempre l'avvocato - che Cesarone non rispondesse". Il capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone, si è avvalso della facoltà di non rispondere, nel corso dell'interrogatorio nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti nella sanità abruzzese davanti al pool di magistrati di Pescara, il procuratore capo Nicola Trifuoggi, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio. Parlando di Cesarone l'avvocato Femminella ha detto che "il carcere non fa piacere a nessuno, e tra l'altro e' l'estrema ratio anche in questa fase, probabilmente un po' sopra le righe rispetto a quelle che sono le esigenze cautelari". Una detenzione "eccessiva", rispetto alla quale potevano essere scelti gli arresti domiciliari. Come aveva anticipato stamani entrando in carcere, Femminella ha ribadito che "i soldi sono solo usciti dalle casse di Angelini, dove sono entrati non lo so, vedremo". A proposito della tangenti Cesarone ha detto al suo legale che "tutti questi soldi sarebbero facilmente rintracciabili se fossero usciti, perche' non e' possibile che escano milioni di euro in questo modo e non si sappia dove sono andati a finire". I rapporti tra Cesarone, che lavorava per Angelini come dirigente, erano "di lavoro normalissimi, e probabilmente hanno sotteso un rapporto anche di confidenza di cui e' stato fatto un uso non corretto da parte di qualcuno". Dei "finti amici", quindi. Tutti, e anche Cesarone, sapevano di essere intercettati nei colloqui con Angelini, ha fatto notare il legale. "Questa - ha proseguito - e' una 'tipicita' dell'imprenditore, da venti anni. Strano - ha commentato Femminella - che Angelini non abbia registrato il momento in cui dava i soldi. Di questi passaggi non c'e' traccia e 'sara' un elemento di valutazione". Ipotizzando delle spiegazioni rispetto alle accuse formulate da Angelini l'avvocato ha detto che "possono essere tante: il personaggio in se' e' una spiegazione, come il fatto che probabilmente avesse paura di finire in carcere". Femminella deve ancora valutare le richieste da avanzare, considerato che le accuse sono "tutte da rigettare". "Fare atti solo per farli non serve, c'e' qualcosa che deve essere fatta e va fatta". Il legale si e' riservato di decidere se chiedere il riesame del provvedimento di custodia cautelare. Cesarone, che ha letto tutta l'ordinanza, incontrera' di nuovo Femminella sabato.

 



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