Di Orio apre l'anno accademico: a L'Aquila un'economia di guerra

28 Febbraio 2011   11:37  

"L'emergenza è passata, ma non vuol dire che tutti i problemi siano stati risolti". Lo ha detto il magnifico rettore dell'Università dell'Aquila Ferdinando Di Orio, nel suo discorso durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2010-2011 alla presenza del presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sen. Beppe Pisanu.

"Non posso nascondere - ha continuato Di Orio - le difficoltà derivate dall'inaspettato e ingiustificato taglio nei confronti del nostro ateneo del 3,72% sul Ffo 2009, che ha smentito di fatto l'accordo di programma sottoscritto dal ministro Gelmini nel maggio 2009".

"L'espressione economia di guerra - ha detto Di Orio - ben rappresenta le caratteristiche socio economiche del momento storico che la città dell'Aquila sta vivendo". "La risposta dell'università però - ha concluso il rettore - è quella di confermare L'Aquila come città della cultura della scienza e della tecnologia: un esempio è la realizzazione con l'Eni di un centro di ricerca".

All'ingresso del complesso Reiss Romoli sono presenti striscioni di Azione Universitaria e Giovane Italia sui quali è scritto "Affittopoli, sprechi, baronie e corsi che chiudono. E' questo il futuro dell'università" e "L'università dell'Aquila è sul lastrico. Di Orio dimettiti".


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