Di Orio su convenzione con S.Omero "Da anni la Asl di L'Aquila manca di prospettive"

E' forse l'eterna lotta tra universitari e ospedalieri una delle chiavi di comprensione della stipula di una convenzione tra l'Università dell'Aquila  e l'ospedale di S. Omero, che sposta medici universitari pagati dall'università dell'Aquila ad operare nel presidio della località teramana, perché, spiega il rettore Ferdinando di Orio, questi medici a l'aquila non riuscivano a lavorare, a Teramo invece hanno trovato terrene fertile.
Nessuno scandalo per di Orio secondo il quale la convenzione non svuota affatto l'Università dell'Aquila, anzi va vista in un' ottica di collaborazione regionale.

La preside dell'Università, Maria grazia Cifone, ha fatto di tutto per attivare la convenzione ospedaliera a L'Aquila ma, secondo di Orio, non è stato possibile, da qui la presa d'atto di dover guardare altrove.

Lo spostamento di specialisti alla Asl di Teramo, apparentemente non giova alla popolazione ma permette agli specialisti di qualità di operare.

"Nel passato", ha spiegato di Orio, "altre convenzioni sono state stipulate con la Asl di Teramo, così come negli anni ho cercato di riportare a l'Aquila universitari operanti a S.Omero, ma non mi è mai stato permesso."

La convenzione nascerebbe da una mancanza di visione strategia nel comparto sanitario aquilano, che secondo di Orio non è ascrivibile al Manager Silveri, ma ad anni di gestione senza lungimiranza.
Il rettore replica poi anche a chi accusa che la nomina di Giustino Varrassi a Direttore della Asl di Teramo, sia stata l'azione apripista per investire su Teramo e non su L'Aquila.

E nella speranza di dimostrare che nella scelta di operare la convenzione non c'è intenzione di deprivare il territorio aquilano il rettore rilancia " se Silveri crea le condizioni perché la convenzione di quei medici si possa trasferire qui, farò di tutto per chiudere la convenzione con S. Omero e aprirla a L'Aquila."

Intervista di Barbara Bologna
Immagini e montaggio Alessandro di Giacomantonio