Di Pietro"centrali nucelari in Abruzzo". Chiodi smentisce

Problema nucleare

04 Maggio 2010   11:11  

Si farà,  lo ha dichiarato l’on. Antonio di Pietro. “Sono voci completamente senza fondamento”, risponde Chiodi. L’argomento, più che scottante, è la realizzazione di una centrale nucleare in Abruzzo.

Secondo Di Pietro è ormai certo e sono già stati individuati due possibili siti: Casalbordino e Teramo. Berlusconi lo aveva promesso, in Abruzzo non si sarebbe realizzata una centrale nucleare, ma secondo Di Pietro “a farla la fanno sicuramente, alla faccia degli impegni che avevano preso in precedenza e prima delle elezioni, quando con artifizi e raggiri in ogni regione avevano detto che non le avrebbero fatte. Dove stanno - ha sottolineato - queste 11 regioni dove devono fare le centrali nucleari? Non tutte ad Arcore immagino, in Abruzzo sicuramente la fanno”.

Sono infatti 11 le regioni dove dovranno essere costruite le centrali.
In via ufficiale, però, il Ministero fino a due settimane fa ancora confermava che non c’era «nulla di definitivo né di deciso». Le voci però si rincorrono.

In realtà i dubbi restano e il problema della localizzazione delle centrali nucleari è un mistero che il Governo tenta di chiarire. Intanto, nella confusione, il presidente della Regione Gianni Chiodi si affretta a smentire la notizia in una nota in cui “smentisce categoricamente questa ipotesi" definendo tali voci "completamente destituite di fondamento".Non chiarendo, anche lui, quale è il reale stato del problema.
Secondo Di Pietro tuttavia, la decisione di localizzare la centrale nucleare in Abruzzo è stata presa sopra la testa della Regione e di Chiodi

A questo punto è da chiarire chi dica il vero.

Per scongiurare il rischio nucleare Di Pietro invoca il referendum, "cancelliamo questa legge ingiusta che creerà tanti danni alla salute e al futuro", referendum che Di Pietro propone anche per altri argomenti.
"Bisogna cancellare anche la legge che privatizza l'acqua, perché - ha spiegato - anche chi non ha soldi deve almeno poter bere e respirare l'aria come diceva San Francesco. Cancelliamo anche la legge sul legittimo impedimento perché come si può vedere dal recente caso Scajola non e' giusto avere una legge per cui i il presidente del consiglio e i ministri non possono essere processati. Noi vogliamo - ha concluso Di Pietro - presidenti del consiglio e ministri che non commettano reati: questo e' più giusto».

 

 

 


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