Dichiarazioni dei redditi: un esercito di giovani poveri e precari

27 Maggio 2011   13:41  

Per effetto della crisi economica sono oltre 200 mila i giovani spariti dalle statistiche. I contribuenti tra i 15 e i 24 anni sono diminuiti del 10% dal 2008 al 2009, pari a circa 209 mila unita', contro appena il -0,7% delle dichiarazioni totali.

E' quanto osservato dal gruppo di studio Datagiovani dopo aver esaminato le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche dai 15 ai 24 anni per gli anni di imposta 2008 e 2009.

Nel 2009 sono stati circa 1 milione e 784, pari al 4,3% dei contribuenti italiani totali, concentrati soprattutto nel Sud e nelle Isole (32%), ed in particolare in Campania (7,7%), Puglia (7,5%) e Sicilia (7,4%).

La regione in cui in assoluto si contano piu' giovani contribuenti e' pero la Lombardia (16,8% dei giovani totali, oltre 300 mila) seguita a distanza da Veneto (9,7%) e Lazio (8%). La regione in cui i contribuenti giovani incidono di piu' rispetto al totale dei contribuenti e' il Trentino Alto Adige (7,8%). In tutte le regioni italiane la dinamica dei contribuenti giovani e' stata di flessione piu' marcata rispetto ai contribuenti nel complesso, soprattutto nel Nord Italia.

Solo Valle d'Aosta, Liguria e Trentino Alto Adige, infatti, hanno registrato diminuzioni inferiori alla media. Il dato piu' negativo e' quello del Friuli Venezia Giulia (-13,1%). In flessione anche i redditi medi. Nel 2009 il reddito medio dei contribuenti dai 15 ai 24 anni e' stato di 6.856 euro, ben 113 euro in meno del 2008 (-1,6% in termini percentuali).

Il dato e' ancora piu' negativo considerando che per il totale dei contribuenti il reddito medio e' invece addirittura aumentato (+0,8%). A soffrire di piu' sono i giovani del Sud, che oltre a dichiarare un reddito mediamente piu' basso (5.402 euro, contro oltre 8 mila euro del Nordovest e circa 7.600 euro del Nordest) vedono ampliare di piu' il gap reddituale con i contribuenti totali della propria area. Sia per quanto riguarda i redditi medi che con riferimento all'evoluzione che essi hanno registrato nelle dichiarazioni 2010 e 2009, le regioni italiane presentano un quadro piuttosto variegato. La forbice reddituale e' infatti decisamente ampia: si va dagli 8.481 euro medi dei giovani lombardi fino ai 5.022 euro dei calabresi.

Mentre in Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Trentino Alto Adige il reddito medio e' aumentato (in quest'ultima regione addirittura di 426 euro), ogni ripartizione geografica conta almeno una regione con flessioni molto piu' ampia della media nazionale: il Piemonte (-220 euro), l'Emilia Romagna (-296 euro), le Marche (-244 euro), l'Abruzzo e il Molise (oltre 350 euro in meno).

Esaminando le classi di reddito dei giovani nel 2009 si nota come essi siano estremamente concentrati nelle fasce di importi piu' esigui: ben il 70% dei giovani ha dichiarato un reddito inferiore ai 10 mila euro (l'80% nel caso dei giovani del Sud), e solo nel Nord Italia si conta una proporzione consistente di ragazzi che puo' vantare un reddito tra i 15 ed i 26 mila euro: sono infatti quasi il 20% del totale.

L'84,5% dei redditi dichiarati dai giovani sono da lavoro dipendente o assimilato, ragion per cui la media reddituale di 7.273 euro si avvicina molto a quella complessiva. Nel Nordest si conta una percentuale di lavoratori dipendenti piu' elevata delle altre ripartizioni (quasi il 90%). L'altra tipologia di reddito piu' frequente nelle dichiarazioni dei redditi dei giovani e' quella da fabbricati (4,4%), che pero' registra dei valori medi decisamente piu' esigui (1.932 euro, ma si puo' arrivare anche quasi a 2.500 euro nel Centro Italia, dove rappresentano il 5,2% delle tipologie reddituali).

I redditi da partecipazione in societa' ed imprese familiari o coniugali rappresentano il 2,5% dei dichiaranti, cosi' come quelli derivanti da pensioni di reversibilita', sebbene gli importi medi siano decisamente differenti: 10.235 euro per i primi, 4.199 per i secondi.


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