Diciotto anni per una causa civile, risarcimento di 2mila euro

Il ricorrente, dei 28mila euro chiesti allo Stato, riceve l'1,8%

20 Maggio 2013   10:27  

La giustizia marcia col freno a mano tirato e, cosi', a Teramo una causa per determinare il confine di un terreno puo' durare anche 18 anni.

L'attesa per quel processo senza soluzione ha sfiancato un cittadino di Controguerra che ha deciso di trascinare in giudizio il Tribunale al quale si era rivolto.

La competente Corte d'Appello di Campobasso ha accolto il ricorso ma ha riconosciuto un irrisorio risarcimento.

Per la Corte molisana, 18 anni di attesa valgono poco più di duemila euro.

Il ministero della Giustizia, a cui spetta l'onere di provvedere al risarcimento economico, se la cavera' dunque con pochi spiccioli.

Contro la cifra stabilita, il ricorrente insoddisfatto ricorrerà in Cassazione.

Ritiene iniquo il danno economico stabilito nella sentenza per il processo-lumaca svoltosi a Teramo alla luce soprattutto di quanto previsto dalla stessa legge che fissa fra i 750 ed i mille euro all'anno il danno da liquidare.

Il ricorrente teramano dei 28mila euro chiesti allo Stato vedrà appena l,8 per cento.

Paradossalmente, il cittadino, che aveva incardinato il processo nel settembre del 1994 per una causa civile relativa al riconfinamento di un terreno, nel frattempo era riuscito a dirimere la questione con la controparte, vista la lentezza del processo, con un accordo bonario.

Il ricorrente si era avvalso della Legge Pinto che stabilisce limiti alla durata dei processi.

Quello civile non avrebbe dovuto superare 3 o 4 anni. Invece ce ne sono voluti 18 che valgono appena duemila euro.


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