Dimissioni Fonanta, Perilli Mancini e Bernardi: "Ci spieghi perché non è riuscito nel suo mandato"

26 Gennaio 2012   12:07  

"Il coordinatore della Struttura tecnica di Missione, l’architetto Gaetano Fontana, ha rimesso il suo incarico nelle mani del commissario Chiodi, affinché valuti se ci sono le condizioni per proseguire il lavoro avviato insieme da due anni. Fontana motiva la sua decisione con l’impossibilità di lavorare in luoghi che privilegiano gli attacchi violenti e ingiustificati, le campagne denigratorie e pretestuose e le risse finalizzate alle sole occasioni mediatiche."

A prendere posizione sulle dimissioni presentate da Fontana sono i consiglieri comunali Angelo Mancini (Idv), Enrico Perilli (Prc), Giuseppe Bernardi (Sinistra per L’Aquila).

"Non ha parlato, invece, - scrivono i consiglieri - del lavoro svolto dalla Stm e dalla struttura commissariale e dei risultati raggiunti ai fini della ricostruzione della città.

Spieghi piuttosto, Fontana, come mai non è riuscito a garantire neanche la piena sicurezza nella ricostruzione, che era poi la vera sfida della città da far rinascere dopo il sisma. Ci dica perché è la convenienza economica a far decidere se le abitazioni gravemente danneggiate devono essere riparate, con miglioramento sismico solo al 60 per cento, oppure abbattute e ricostruite, cosa che garantirebbe l’adeguamento sismico totale. La verità è che tutte le norme emanate tendono a risparmiare a danno della sicurezza e a rallentare l’esame delle pratiche."

"Il motivo - spigano i consigliere comunali -è molto semplice. Oggi la disponibilità di risorse non consente di autorizzare tutti i contributi, considerando che, solo per le abitazioni E della periferia, occorrono 2mila 250 milioni di euro, a fronte di una disponibilità residua di mille e 500 milioni per tutti i Comuni del cratere.

Tutte questioni sulle quali Fontana dovrebbe spiegazioni alla comunità aquilana, a fronte dei lauti emolumenti percepiti per il suo incarico. Ci spieghi inoltre, Fontana, quali risultati sono stati raggiunti con le sue linee guida, con i decreti e le direttive e quali sono gli effetti delle ultime ordinanze (3790, 3881, 3917, 3996)."

"Sintetizzando al massimo - continuano Mancini, Bernardi e Perilli -si può sicuramente affermare che i cantieri sulle cosiddette sei aree a breve non sono partiti, la ricostruzione delle abitazioni di tipo E della periferia è ferma, la filiera Fintecna, Reluis e Cineas ha oltre settemila pratiche, presentate entro il 31 agosto, bloccate e ulteriori 8mila che non verranno esaminate prima del 31 marzo."

"Per il centro storico, invece, l’ordinanza arriva, dopo tre anni dal sisma, confermando la necessità dei piani di ricostruzione anche per piani stralcio, accompagnati da una stima di massima dei costi, senza alti strumenti e con l’aggravio del taglio dei contributi per le seconde case. Provi a spiegare, Fontana, perché Fintecna, Reluis e Cineas, a fronte dei risultati, costano 12 milioni di euro l’anno, più mille e 600 euro per ogni pratica della periferia esaminata, mentre il Comune dell’Aquila dovrebbe esaminare le complesse pratiche dei centri storici con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. E ancora, Fontana dovrebbe spiegare chi ricostruirà le seconde case classificate E senza contributi o indennizzi. Dovrebbe spiegare perché gli eredi delle persone defunte tra il 6 aprile 2009 e il 5 ottobre dello stesso anno vedranno riconosciuto il contributo per ricostruire, mentre quelli di coloro che sono venuti a mancare dopo il 5 ottobre 2009 non avranno alcun forma di contribuzione o di indennizzo. Una struttura, quella coordinata da Fontana, che, anziché aiutare la ricostruzione, ha finito per bloccarla e rallentarla, con risultati disastrosi a tre anni dal sisma. Il centro storico non è stato ricostruito e in periferia non è stata garantita la piena sicurezza sismica. Siamo diventati la capitale del rattoppo e Fontana, dalla sua casa sicura in una città normale, ha il coraggio di parlare di “polemiche strumentali”. Vada pure a casa, il coordinatore della Stm, perché qui all’Aquila davvero non lo rimpiangerà nessuno."

 


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