Diocesi di Avezzano e Bcc Roma a sostegno dei giovani

20 Ottobre 2015   11:43  

L'Italia non è un paese per giovani, ormai non si tratta certo di un mistero. Che la situazione per i nostri ragazzi non sia favorevole ce ne eravamo accorti già da tempo, basti guardare i dati di quanti negli ultimi tempi hanno lasciato il Paese. La modalità è sempre la stessa, si mettono dei soldi su una prepagata, come genius card per essere più tranquilli e si va a cercare fortuna altrove (dettagli su http://www.apprendistatoprovinciaroma.it/genius-card/), prima sondando il terreno e poi quando si trova qualcosa d'interessante ci si trasferisce definitivamente.

Ma perché il nostro Paese è così ostile verso i giovani? O forse non è corretto parlare di ostilità quanto di scarsa valorizzazione dei meriti. Sì perché ad abbandonare l'Italia sono soprattutto i giovani laureati e che magari hanno anche diversi corsi e master alle spalle. Eppure niente da fare, in Italia o sei troppo qualificato o non hai abbastanza esperienza, o devi fare lo stagista gratuitamente o lavorare come dipendente ma con partita iva. Insomma, la fregatura è dietro l'angolo. Meglio andare via quindi, meglio avere un lavoro dignitoso, commisurato alle proprie capacità e ai propri studi.

Ma in Italia cosa fa chi resta? In molti stanno cercando di arrangiarsi inventandosi un'attività cercando di fare impresa, in molti stano tornando alla terra, perché si è capito quanto sia stato rivalutato il settore dell'agricoltura negli ultimi tempi. In tutto questo però, sullo sfondo di uno scenario poco confortante, si muovono anche degli attori che regalano ai ragazzi, almeno a quelli del territorio abruzzese, un po' di speranza. A fare questo effetto è un progetto presentato ad Avezzano dal presidente della Bcc Roma e da Monsignor Pietro Santoro.

Si tratta di una convenzione a favore dell'imprenditoria giovanile che verrà così sostenuta sia dalla Bcc Roma che dalla Diocesi di Avezzano. Durante una prima fase i giovani che vorranno provare a fare impresa verranno accompagnati nel loro progetto e seguiti da vicino da un tutor di microcredito che verrà per tempo selezionato dalla diocesi. Il tutor avrà il compito di seguire l'impresa nelle fasi di gestione del business plan nonché durante tutte le fasi inerenti la presentazione della documentazione per la richiesta del finanziamento e fino all'erogazione dello stesso.


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