Dipendenti Ripam comune dell'Aquila, "Basta con le prese in giro"

11 Ottobre 2017   11:06  

Apprendiamo tramite gli organi di stampa che, nell’ambito dell’incontro tenutosi oggi a Roma sulle problematiche del cratere sismico, la questione dei dipendenti Ripam sia stata trattata ponendo sul tavolo una soluzione inaccettabile per dei lavoratori con un contratto a tempo indeterminato.

La Senatrice Pezzopane ha diramato un comunicato in cui dichiara che “si è discusso del personale Ripam, a tempo indeterminato, con l'obiettivo di prorogare la scadenza del 2021, fissata dalla legge Barca per l'inserimento di questi lavoratori in pianta organica, in modo da poter contare sulla loro disponibilità per un periodo maggiore di tempo".

Tale dichiarazione desta profonde preoccupazioni poiché rappresenta solo un rinvio di un problema che rende surreale la condizione di lavoratori che, ad oggi, pur avendo vinto un regolare concorso a tempo indeterminato, vivono una situazione di sostanziale instabilità lavorativa.

Si comprende la necessità, del Comune dell’Aquila e dei Comuni del Cratere, del personale da utilizzare per i processi di ricostruzione, ma una tale dichiarazione di necessità stride con quelle rese in numerosi incontri con la passata amministrazione e con l’attuale in cui si sottolineava l’impossibilità di un assorbimento in pianta organica da parte degli Enti coinvolti.

Inoltre le risultanze di tale incontro sono in profonda contraddizione con quanto stabilito all’interno del tavolo della ricostruzione tenutosi in regione nel mese di settembre e con l’impegno del Governo preso nell’ambito della discussione del Decreto Mezzogiorno di luglio.

In entrambe le sedi, con la mediazione delle parti sindacali, si era addivenuti ad accordi di natura profondamente diversa, volti a garantire la massima funzionalità dei servizi comunali, ma comunque tutelando le legittime aspettative di lavoratori a tempo indeterminato. Infine il tono degli accordi presi, così come emergono dai mezzi d’informazione, fa emergere una volontà, presunta ma comunque chiara, di alzare il tono di conflitto tra i lavoratori, prefigurando una stabilizzazione dei lavoratori precari che andrebbe a insistere sugli stessi posti in pianta organica e sulle stesse risorse finanziare che più volte sono state negate ai dipendenti Ripam.

Pur avendo chiaro che in questo caso si attendono proroghe e deroghe all’attuale normativa vigente non si capisce come le stesse non possano essere applicate ai lavoratori vincitori del concorso Ripam oltre che ai dipendenti precari degli Enti Locali del Cratere sismico.

Che la politica abbia il pessimo vizio di promettere più di quanto possa mantenere è ormai una triste realtà in Italia e in particolare a L’Aquila, fenomeno questo trasversale al colore politico, ma rimaniamo sconcertati del fatto che simili sistemi possano essere adottati nei confronti di lavoratori fedeli, precari e non, che si ritrovano e si sono ritrovati oggetto di scontri politici che nulla hanno a che fare con il buon andamento della pubblica amministrazione.

Rimaniamo quindi in attesa di chiarimenti facendo presente il nostro sconcerto con gli stessi mezzi con cui abbiamo appreso delle risoluzioni che si intendono adottare, facendo presente che nonostante le problematiche più volte emerse in questi anni non abbiamo mai fatto ricorso agli strumenti di protesta che la legge ci mette a disposizione, ma che oggi, con la pazienza agli sgoccioli, ci riserviamo di intraprendere con grosso rammarico dei disservizi che potremmo creare ai cittadini.

Invitiamo inoltre le altre categorie di lavoratori, precari e dipendenti storici del Comune dell’Aquila e dei Comuni del Cratere, dipendenti UTR, USRA e USRC a unirsi a noi in una battaglia di diritti che non può vederci divisi di fronte alle blande risposte di una politica autoreferenziale e ondivaga negli intenti e nell’azione.


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