Diritti umani, la lezione dello storico Marcello Flores agli student

Partendo da Thomas Paine, pensatore americano costretto all’esilio a Parigi, che nel suo saggio “The right of man” del 1791 per primo si occupò di diritti umani, fino alle tragedie dei giorni nostri, affrontate attraverso un’intervista ad Alberto Cairo, il fisioterapista italiano che a Kabul, in Afganistan, gestisce il centro protesi ortopediche della Croce Rossa internazionale. Marcello Flores, ordinario di Storia comparata e direttore del master in Diritti umani dell’università di Siena, ha spiegato così, questa mattina, l’evoluzione dei diritti umani agli studenti dell’istituto magistrale “Guglielmo Marconi” di Pescara. Nell’aula magna dedicata all’ex preside “Ermanno Circeo” 160 alunni di sette classi del quarto anno, tra gli indirizzi liceo socio-psico-pedagogico, liceo linguistico, liceo delle scienze sociali e liceo scientifico tecnologico, hanno approfondito quanto già studiato nei laboratori di storia coordinati dalle insegnanti Paola D’Urbano, Adele Mariani ed Emilia D’Innocenzo. L’iniziativa è stata organizzata da Enzo Fimiani, direttore della biblioteca provinciale “Gabriele D’Annunzio”, insieme a Rosanna Baldari, preside dell’istituto di via Marino da Caramanico. L’appuntamento, che rientra tra le manifestazioni per l㥘esimo dalla fondazione della Provincia, è stata anche l’occasione per presentare ai ragazzi l’opera, “Diritti umani. cultura dei diritti e dignità della persona nell’epoca della globalizzazione” (sei volumi, due dvd e un cd rom), appena data alle stampe dalla casa editrice Utet di Torino, di cui Flores (nella foto è, a sinistra, con la Baldari e Fimiani) è stato il curatore. "Anche se siamo spesso incapaci di accollarci i drammi collettivi - ha sottolineato il professore dell’ateneo toscano - nel mondo globalizzato in cui viviamo, già il sapere che certi abusi accadono, il parlarne, manifestare per il loro rispetto, significa fare qualcosa. Pensate che qualche decennio fa, di diritti degli individui se ne interessavano solo poche organizzazione, all’epoca semi sconosciute, come Amnesty international, oggi nota a tutti".