Discarica Bussi, Chiodi: "Qui non è la terra dei fuochi"

28 Marzo 2014   12:13  

 "Qui non è la Terra dei fuochi". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha respinto con queste parole "il processo di disinformazione che sta investendo la città di Bussi e la sua comunità" dopo la notizia della relazione dell'Istituto superiore di Sanità che ha quantificato in 700 mila persone i potenziali utenti che hanno bevuto acqua inquinata.
"Ora la necessità primaria  ha detto Chiodi  è far capire alla comunità nazionale e internazionale che questa terra è integra, la sua acqua ottima e in quantità abbondante e che a Bussi si è avviato un processo di messa in sicurezza e bonifica di tutte quelle aree interessate dall'inquinamento chimico .
Il dato "incontenstabile" è che "l'acqua di Bussi è ottima sia per qualità sia per quantità" e che "appartengono al passato di sette anni fa i dati di un'acqua inquinata e non potabile".
Ma, secondo Chiodi, "in questa vicenda si è omesso di dire che la relazione dell'Iss fotografa la situazione al 2007 e che, proprio in ragione di quella situazione, si è intervenuti già all'inizio del 2007 e subito dopo l'insediamento del Commissario straordinario dell'Aterno-Pescara per far fronte ad un'emergenza che poteva avere risvolti pesanti.
E il commissario Adriano Goio lo ha fatto chiudendo immediatamente i pozzi che erogavano acqua non nei limiti di legge e vincendo soprattutto le resistenza di una parte della politica che invece quei pozzi inquinati di
 Sant'Angelo voleva tenerli aperti". 


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