Assoluzione definitiva, in Corte di Cassazione, per l'ex giunta comunale di centrodestra dell'Aquila dalle accuse riguardanti un provvedimento di nove anni fa, per la realizzazione di un impianto dei rifiuti. Struttura mai costruita. La Corte ha infatti ritenuto inammissibile il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica dell'Aquila contro la decisione del Gup, di dichiarare, nel 2004, il non luogo a procedere nei confronti dell'allora sindaco Biagio Tempesta (nella foto) , del consulente comunale in materia di rifiuti, Gian Mario Baruchello, e di sette assessori. La vicenda giudiziaria era stata avviata dopo un esposto dell'allora deputato Ds Francesco Aloisio. Il gup aveva ritenuto insussistente il reato di falso, mentre aveva stabilito il non luogo a procedere per l'abuso d'ufficio e la turbativa d'asta perché il fatto non costituiva reato.
La Cassazione, oltre a definire inammissibile il ricorso della Procura (per intervenute modifiche legislative) è entrata anche nel merito della vicenda. "Appare opportuno tenuto conto della delicatezza del caso, sviluppare qualche ulteriore considerazione" è scritto nella sentenza della quinta sezione penale, che ha condiviso tutti i motivi per i quali il gup aveva dichiarato il non luogo a procedere. La Cassazione ha concordato nel ritenere inesistente il falso perché la delibera della giunta del '99, che localizzava l'impianto dei rifiuti nel nucleo industriale di Pile, evidenziava che il progettista Baruchello aveva consegnato tutti i documenti previsti dall'incarico ricevuto dal comune. La Cassazione non ha poi ravvisato l'abuso d'ufficio "perché la delibera non aveva la funzione di approvare il progetto preliminare", né la turbativa d'asta, accusa mossa per il sovradimensionamento dell'impianto "perché queste sono valutazioni discrezionali dell'organo amministrativo, ben potendo un impianto di maggiore capacità essere realizzato per far fronte ad esigenze future della città o dei comuni vicini". Oltre a Tempesta e Baruchello sono stati assolti l'ex vice sindaco Antonello Oliva e gli ex assessori Francesco Bonanni, Maurizio Leopardi, Maurizio Michilli, Fabrizio Fiore, Rodolfo Giacco e Nicola Iovenitti.
