Discarica di Bussi, il processo ostacolato da un disegno di legge

Se nuovo ddl passa soglia di punibilità aumenta

09 Maggio 2014   13:33  

Si fanno sempre più numerosi gli ostacoli per il processo relativo alla maxi  discarica di Bussi sul Tirino, in corso di svolgimento presso il tribunale di Chieti ma al momento fermo per un'istanza presentata in Cassazione dai legali della Montedison per spostarlo in altra sede.

Oltre che dal trascorrere inesorabile del tempo, che ne sta facendo un vero e proprio processo lumaca, il procedimento potrebbe infatti essere insidiato anche da un disegno legge, per l'esattezza il ddl n° 1345 della Camera ed ora all'esame della commissione Ambiente e Giustizia del Senato.

Tale disegno di legge, qualora approvato, introdurrebbe nuovi reati in tema di  ambiente, in particolare quello di "disastro ambientale", con pene che andrebbero da 5 a 15 anni, ma al tempo stesso comporterebbe un sensibile spostamento in avanti della soglia di punibilità, configurando quindi il disastro ambientale come Wreato di evento" e non più di "pericolo concreto".

Nel caso di Bussi pertanto, come illustra l'avvocato Tommaso Navarra, che sta assistendo il Wwf nella vicenda, "l'accusa sarebbe chiamata a provare il cosiddetto 'reato di evento', ossia la concreta esposizione al pericolo dell'inquinamento dell'acqua destinata alla popolazione, e non più solo l'inquinamento della falda. L'onere di prova diverrebbe molto difficile, per cui confidiamo che deputati e senatori abruzzesi analizzino attentamente questo disegno di legge".


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