Documenti: "Programma di azione e prospettive per l´economia reg

31 Gennaio 2007   13:18  
I DATI SOCIO ECONOMICI La situazione in Italia è ancora critica, anche a fronte della leggera ripresa e del miglioramento del clima di fiducia registrata nella seconda metà dello scorso anno. Infatti, le previsioni macro economiche dei maggiori istituti economici per il 2006 danno per l’Italia una crescita del PIL di circa 1,7%, mentre per l’anno in corso (2007) indicano una diminuzione dell’incremento allֵ,3%-1,4%. La previsione non tiene conto dei provvedimenti della Finanziaria 2007, il cui effetto restrittivo potrebbe comportare una riduzione della crescita fino a 3 decimi di punto percentuale, così come stimato dallo stesso documento economico di programmazione finanziaria. Per l’Abruzzo la crescita del PIL nel 2007 tenderebbe ad un tasso di crescita solo dello 1,1% rispetto all’anno precedente, in linea con il valore del 2006. Le esportazioni in Abruzzo sono cresciute nei primi nove mesi del 2006 dellָ,2%, rispetto ai primi 9 mesi del 2005, inferiore alla media delle altre regioni italiane (in Italia del 7,4%, nel mezzogiorno 7,5%). Nei primi sei mesi del 2006, rispetto ai primi sei mesi del 2005, le province che aumentano la percentuale di esportazione sono L’Aquila, Pescara e Chieti (+23,1, +4,8 e +5,6), mentre diminuisce e Teramo (-6,3). Nel 2007 è previsto un incremento delle esportazioni solo dello 0,8%. Migliori i dati per quanto riguarda il mercato del lavoro a livello regionale: il tasso di disoccupazione nel terzo trimestre 2006 è del 5,9%, con una diminuzione di quasi 2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2005. In Italia il dato è di 6,1% (-1,0%) e nel mezzogiorno 10,7% (-2,5%). Per il 2007 gli scenari di previsione danno un tasso di disoccupazione in rialzo al 6,8% e un tasso di occupazione del 38,6% . La cassa integrazione guadagni in Abruzzo ha subito nel 2006 un decremento del 23,6% rispetto all’anno precedente. A livello provinciale si registra: -21% nella provincia di Chieti, -30% nella provincia di L’Aquila, - 50% nella provincia di Pescara e -1% nella provincia di Teramo. Questi dati, soprattutto quelli riferiti alla crescita –PIL- dimostrano che l’Italia, e ancor più l’Abruzzo, versano in una situazione di crescita inferiore alla media europea, stimabile al 2,5%, e ancor più rispetto a quella degli Stati Uniti e dei paesi asiatici che viaggiano a valori di molto superiori. Questi dati, per l’Italia, e per l’Abruzzo, non solo indicano difficoltà di tenere i mercati, ma soprattutto non soddisfano le esigenze, in termini di creazione di ricchezza e di auto sostentamento, di cui un paese moderno necessita. AGGREDIRE I NODI STRUTTURALI PER LA MODERNIZZAZIONE DEL TERRITORIO L’obiettivo, pertanto, è quello di rendere più attrattivo e competitivo il sistema paese, rispetto ad uno scenario mondiale che avanza a ritmi vertiginosi, ed il nostro Territorio regionale -che a sua volta presenta enormi ritardi e deficit competitivi, rispetto alle più avanzate regioni del centro nord-. Si deve rilanciare la produttività e la competitività del sistema paese e, in particolare del sistema economico e produttivo, affrontando tutte quelle problematiche e aggredendo tutti quei nodi strutturali del paese che ne ostacolano o ritardano lo sviluppo. Queste sono le richieste che ci provengono dalle Imprese e dalla cui soluzione deriveranno le prospettive di sviluppo del nostro Territorio. Si tratta di affrontare temi, quindi, che riguardano sia le politiche nazionali che quelle regionali e su cui Confindustria, ai vari livelli, sta cercando di intervenire con le sue proposte. Determinante, quindi, è il raccordo e l’integrazione che deve esserci tra Governo nazionale e Istituzioni locali, per le forti interazioni che questi due livelli di governo hanno tra loro. Partendo da questa considerazione, Confindustria Abruzzo, su iniziative della Presidenza, ha ritenuto opportuno proporre un incontro congiunto a tutti i Parlamentari abruzzesi, di tutti gli schieramenti, per esaminare tutte quelle problematiche, quelle questioni e quelle iniziative che possono trovare soluzione, supporto ed impulso a livello di politiche nazionali e, al contempo, per individuare proposte progettuali e percorsi operativi condivisi e coordinati. Si pensi a titolo di esempi, l’importanza che può svolgere una azione coordinata tra il livello locale e quello nazionale, su questioni quali: - il sistema infrastrutturale e della logistica, quale fattore decisivo di crescita per il Territorio e per le Imprese, ponendo particolare attenzione a quelle opere strategiche coerenti con un progetto di sviluppo orientato alla competitività e all’economia globale: in particolare il sistema portuale, quello aeroportuale e i sistemi telematici; - le tematiche energetiche ed ambientali che ormai investono in termini di costi, sostenibilità e sensibilità, sia le imprese che i singoli cittadini; - le tematiche legate alla riforma della pubblica amministrazione, alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, al contenimento della spesa sanitaria; - a tutte quelle questioni attinenti la riforma del mercato del lavoro e della soluzione delle crisi industriali che investono il Territorio: - all’attivazione di adeguati progetti di internazionalizzazione e di rapporti commerciali internazionali; - ai rapporti con l’UE e al migliore utilizzo dei fondi comunitari. L’incontro, che dovrebbe aver luogo entro il prossimo mese di febbraio, si prospetta quindi particolarmente importante e sui suoi esiti sarà cura di Confindustria Abruzzo darne notizia agli organi di stampa. UN PATTO PER LO SVILUPPO Con tale iniziativa Confindustria Abruzzo vuole quindi rilanciare e concretizzare fortemente la proposta di un Patto per lo Sviluppo, quale necessità operativa che veda coinvolti tutti gli attori istituzionali, politici, sociali e dell’economia, già avanzata a fine 2006 con due importanti iniziative: il confronto pubblico con la Regione Abruzzo, presenti tutti i Componenti la Giunta Regionale, tenutosi il 29 novembre scorso, e la seconda Assise Regionale di Confindustria Abruzzo del 4 dicembre, alla presenza del Presidente nazionale di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. In quest’ottica Confindustria Abruzzo intende rilanciare la proposta, oltre che con il livello politico Parlamentare e della Regione, con le altre Associazioni di Categoria, con le OO.SS., il mondo del sapere e della ricerca, sviluppando quanto già avviato nell’anno passato. In particolare al Sindacato Regionale, con il quale già si è avviato un costruttivo percorso di collaborazione che sta già dando positivi riscontri in termini relazionali e di confronto sui temi della programmazione regionale, si rinnova l’appello per delle relazioni industriali più moderne e collaborative, utili a rendere il Territorio più attrattivo ed appetibile per nuovi investimenti. La necessità di un Patto concreto e fattivo tra le forze politiche e sociali, è ormai irrinunciabile in questa particolare e delicata fase congiunturale: le numerose situazioni di crisi che hanno e che stanno investendo la nostra Regione, sono a testimoniarlo. UN PROGETTO STRATEGICO PER L’ABRUZZO Nel merito, le proposte di Confindustria Abruzzo sono riassunte nel Documento “Progetto Abruzzo”, presentato proprio in occasione dei due eventi di fine 2006 prima ricordati. Il documento si propone la composizione di un Progetto strategico condiviso che definisca linee di sviluppo e posizionamento dell’Abruzzo da oggi agli anni a venire, identificando, previa individuazione delle aree di forza e di criticità del sistema produttivo abruzzese, le leve prioritarie su cui intervenire: Riforma della pubblica amministrazione; Innovazione e ricerca, formazione professionale; infrastrutturazione (materiale ed immateriale, con particolare attenzione alle reti informatiche ed energetiche); Internazionalizzazione; Turismo; Relazioni industriali positive. Tali temi trovano poi, all’interno del documento le opportune declinazioni propositive, in forma ampia ed articolata, volte soprattutto ad aggredire quei nodi strutturali che ostacolano lo sviluppo e vincolano risorse. Si pensi ad esempio, oltre alle questioni già richiamate: alla semplificazione amministrativa che tanto grava in termini di costi ed inefficienze alla competitività del sistema e delle imprese; alla questione fiscale e alla non accettabilità che si gravi ulteriormente sul sistema delle imprese e sugli stessi cittadini con aumenti delle aliquote IRAP e IRPEF; alla necessità di riformare gli Enti di gestione Territoriale delle politiche industriali quali Consorzi e Distretti industriali; alla necessità di una Legge organica sull’innovazione e ricerca; ad adeguate politiche infrastrutturali ed energetiche; alle misure volte a favorire la capitalizzazione e l’accesso al credito delle PMI; ad una formazione più legata alle esigenze delle imprese e volte ad accompagnarne la crescita, l’innovazione e l’internazionalizzazione, alla necessità di attuare accorte politiche del territorio volte alla valorizzazione delle potenzialità paesaggistiche, ambientali e culturali della regione; al TURISMO, quale leva di sviluppo straordinaria finora poco utilizzata. Ecco, allora, che i temi richiamati costituiranno l’agenda dei lavori che abbiamo già cominciato a trattare nel 2006 e che sottoporremo ai nostri interlocutori istituzionali, Regione in primis, nel corso del 2007. E’ URGENTE PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI Si rileva peraltro con soddisfazione che alcune delle proposte formulate da Confindustria Abruzzo, sono state recepite, a livello di enunciazione, nella finanziaria regionale, recentemente approvata: ora si tratta, quindi, di sostanziare nei contenuti queste enunciazioni coerentemente ad un progetto strategico di sviluppo, e tradurre le parole in fatti. Sono questioni d’importanza straordinaria, che gravano in termini di costi e inefficienze in modo elevatissimo sul nostro sistema economico e sociale, e su cui si deve intervenire, urgentemente, per rendere tutto il nostro sistema più moderno e in linea con gli standard dei paesi industrializzati. Forte, quindi, è il richiamo di Confindustria alla Regione, alle Istituzioni ed alla politica, affinché si cambi passo e mentalità, pervenendo a quella unità di intenti necessaria a costruire ed attuare fin da subito le misure idonee a superare le difficoltà in cui versa il Territorio e affinché vengano superate le logiche della convenienza di parte, a favore della coesione sociale e del progresso comune. NUOVE REGOLE DI GOVERNO E NUOVA RESPONSABILITÀ SOCIALE Da parte sua, Confindustria Abruzzo, nello svolgere questa azione propositiva e di raccordo, intende confermare il suo ruolo responsabile di classe dirigente, così come le imprese, a loro volta, stanno dimostrando di voler fare la loro parte investendo, internazionalizzandosi e avviando difficili processi di ristrutturazione. In questa logica, come ricordato, Confindustria Abruzzo, nel promuovere un Patto per lo Sviluppo, vuole quindi definire accordi e nuove regole di Governo, conscia che la situazione locale e le mutevoli logiche che guidano la competizione globale, impongono urgentemente programmi coraggiosi ed ambiziosi. Confindustria auspica che tutte le espressioni, politiche ed istituzionali di Governo, dimostreranno altrettanta responsabilità, autorevolezza e incisività, al fine di dare risposte e concreta attuazione alle richieste del territorio e della società.

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