Domani rimozione forzata delle barche sulle spiagge libere di Pescara

10 Aprile 2012   21:19  

“Scatterà all’alba di domani, mercoledì 11 aprile, l’operazione di rimozione forzata dei circa 20-25 natanti o relitti abbandonati rinvenuti e censiti dalla Polizia municipale di Pescara sulle spiagge libere di Pescara, sia sulla riviera nord che sud. Con l’ausilio di una decina di agenti della Polizia municipale e delle unità della Attiva, cominceremo bonificando completamente il tratto di spiaggia libera sulla riviera nord compresa tra gli stabilimenti balneari Jambo e Nettuno, dove quei relitti sono stati trasformati in rifugi notturni per disperati e senzatetto creando anche un problema di ordine pubblico.

I proprietari di quei mezzi hanno dunque eventualmente poche ore di tempo per provvedere a rimuovere i mezzi; dopodiché interverrà il Comune che effettuerà il prelevamento forzato con lo smaltimento in discarica di tutto il materiale, imputando le spese ai proprietari, che sono già stati individuati”. Lo hanno detto l’assessore alla Difesa della Costa Vincenzo Serraiocco e il consigliere comunale delegato all’Igiene urbana Armando Foschi ufficializzando l’ultimatum.

“Lo scorso 31 agosto – hanno ricordato l’assessore Serraiocco e il consigliere delegato Foschi – la Polizia municipale ha effettuato un sopralluogo sulle nostre spiagge libere, rilevando la presenza di barche e di altro materiale abbandonato, in aperta violazione dell’Ordinanza del Servizio Direzione Sviluppo del Turismo, Politiche Culturali della Regione Abruzzo che, in materia di attività nelle spiagge del litorale abruzzese, vieta categoricamente l’occupazione dell’arenile con qualsiasi impianto o attrezzatura non finalizzata al salvataggio, vieta il ‘parcheggio’ di barche o natanti in genere e di lasciare, oltre il tramonto del sole, ombrelloni, attrezzature da spiaggia, come lettini, sdraio o sedie, o altre strutture sull’arenile.

A questo punto abbiamo deciso di provvedere alla rimozione delle attrezzature trovate abbandonate, attraverso un’ordinanza: nel provvedimento abbiamo ordinato ai proprietari, o comunque a tutti coloro che godono dell’utilizzo di tali natanti e ai possessori di corde, ormeggi e vari accessori per la pesca, ombrelloni e ogni altro materiale depositato sulla spiaggia libera di provvedere alla loro rimozione. Una copia dell’ordinanza è stata affissa su ciascun natante o imbarcazione abbandonata a partire dallo scorso 19 settembre per garantire la massima informazione circa il dispositivo teso a ripristinare il rispetto delle regole e dell’ambiente, eliminando tutto ciò che rappresenta un ostacolo anche alle operazioni di pulizia dell’arenile.

In tutto sono stati censiti circa 20-25 natanti abbandonati, individuati tra le spiagge libere della riviera sud e nord, mentre non sono stati trovati relitti o altro materiale abbandonato sulla spiaggia libera del centro, ossia in piazza Primo Maggio dove senza dubbio la presenza dello Stadio del Mare e il costante flusso di utenti ha rappresentato un valido deterrente. Molti proprietari, paradossalmente, all’indomani dell’ordinanza, hanno contattato i nostri uffici scusandosi del disguido, affermando di aver ‘dimenticato’ quei mezzi e assicurando la loro veloce rimozione.

E invece, tornati con la Polizia municipale a effettuare un nuovo sopralluogo, abbiamo verificato che quei natanti, o meglio ‘relitti’, sono ancora sulle nostre spiagge, abbandonati, rappresentando un elemento di degrado inconcepibile e inaccettabile: in molti casi quelle barche sono divenute una discarica, luogo di bivacco notturno per senzatetto e disperati, rappresentando un problema anche in termini di ordine pubblico, specie a fronte della riapertura degli stabilimenti balneari che sono motivo di attrazione per centinaia di giovani.

A questo punto – hanno proseguito l’assessore Serraiocco e il consigliere delegato Foschi – non concederemo ulteriori deroghe: per domani abbiamo già fissato il blitz al quale prenderanno parte gli agenti della Polizia municipale e la Attiva. Tutti i mezzi abbandonati verranno caricati e portati in discarica, inviando poi il conto spese ai proprietari tutti opportunamente identificati e individuati”.

emanuela bruschi


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