Don Torta, il parroco Robin Hood": "Basta suicidi, prendiamo i soldi dai ricchi"

08 Aprile 2013   17:48  

"Che non capiti mai che un mio parrocchiano sia tentato di uccidersi: insieme, io per primo, lo aiuterò a prendere i soldi che gli servono da chi si è arricchito sulla pelle dei poveri, perché sopravviva".

Sono le parole che don Enrico Torta, parroco di Dese, ha scritto ai suoi fedeli nel bollettino parrocchiale dopo la vicenda del triplice suicidio avvenuto nei giorni scorsi a Civitanova Marche. Secondo il quotidiano locale la Nuova Venezia, il parroco avrebbe avuto tutta l’intenzione di utilizzare parole molto più forti: "Prendiamo i soldi ai ricchi" e ancora "lo aiuterò a rubare", poi ha riflettuto e ha ritenuto più giusto ridimensionare i toni dicendo "lo aiuterò a prendere i soldi", perché continua il parroco: “Oggi l'emergenza vera è il lavoro, sono cose che non stanno né in cielo né in terra, bisogna fare una rivoluzione, i politici devono mettere da parte l'orgoglio, trovare un compromesso per due anni e risollevare la nazione”.

Il pensiero del sacerdote appare comunque molto chiaro. È stato lo stesso don Torta infatti a dichiarare all’Ansa: "Viviamo in una società ingiusta che ha reso la proprietà privata svincolata dal bene comune". “Bisogna costringere i ricchi a tenere per sé quello che gli serve per vivere e il resto prenderlo per la collettività. Perché la vita di un uomo non ha prezzo”. Affermazioni importanti per cui don Torta è stato già ribattezzato "il parroco Robin Hood".

Dichiarazioni importanti che hanno sollevato immediatamente le reazioni dell’opinione pubblica che ha spinto monsignor Valter Perini, vicario episcopale per l’evangelizzazione della Diocesi di Venezia ha rilasciare qualche chiarimento sulla vicenda: “È il grido di dolore di un pastore che, come ha detto Papa Francesco, ha l’odore delle pecore", spiega,"il suo grido è forte ma quello di un prete non può essere che così. Il sacerdote sta in mezzo alla gente".

 


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