Don Tracanna: ''La Perdonanza è una sagra''. Esplode la polemica

10 Settembre 2010   11:41  

Don Claudio Tracanna, direttore dell'ufficio comunicazioni sociali della diocesi dell’Aquila, definisce la Perdonanza celestiniana, in un editoriale del periodico diocesano Vola, ''la sagra più bella di tutto il circondario". Dura la replica del sindaco Massimo Cialente.

DON TRACANNA: LA PERDONANZA E' UNA SAGRA PAESANA''


"Un cronista - scrive Don Tracanna - prima dell'apertura della Porta Santa lo scorso 28 agosto mi chiese di fare un primo bilancio della Perdonanza. Subito non gli risposi perché ancora non iniziava la 'grande notte' del Perdono. Ora, invece, posso farlo e dire che indubbiamente più che positivo visto il gran numero di fedeli che ha dato 'da fare' ai sacerdoti presenti in Basilica per le confessioni e l'elevato numero di persone che hanno ricevuto l'eucarestia".
 
"Certamente - aggiunge Tracanna - sarebbe stato opportuno che il piccolo gruppo che ha protestato durante il corteo (accusando, indistintamente tutti, dal governo al sindaco al nostro arcivescovo) avesse ricordato quanto dice la Bibbia nel libro del Qoelet, ovvero che c'è un tempo per fare tutto e che forse quello della Perdonanza non era né il tempo né il luogo per fare simili proteste. Fermo restando, ovviamente, il sacrosanto diritto a protestare, ma nel rispetto altrui.

Mi chiedo affonda il prelato, ''se abbia senso la partecipazione della Diocesi al Comitato Perdonanza (quest'anno ne ho fatto parte anche io e me ne assumo tutte le responsabilità).  Da tempo, infatti, anche il sindaco insiste perché la Perdonanza ritorni ad essere una festa soprattutto religiosa. E invece ''anche quest'anno l'appuntamento è diventato contenitore di ogni genere di iniziative, anche molto lontane dallo spirito celestiniano.

Non ho nulla contro i concerti al Parco del sole, che sono un'occasione di divertimento per i nostri ragazzi. Ma dato che si vuole tutelare l'aspetto spirituale dell'evento era così necessario realizzarli durante la Perdonanza? Non si potevano realizzare durante le altre settimane estive? Inoltre, perché sovrapporre Vecchioni al terzo appuntamento mondiale dei giovani per la pace?"

"Penso - conclude Tracanna -  che se un genitore chiedesse al proprio figlio cosa è la Perdonanza, forse si sentirebbe rispondere che è la sagra più bella di tutto il circondario".

CIALENTE: POLEMICHE SORPRENDENTI

“Le polemiche che leggo sulla stampa mi sorprendono e mi addolorano, anche perché in contraddizione con quanto mi è stato detto di persona.

A differenza di molti, ho sempre evitato di entrare in polemiche sulla gestione dell’evento Perdonanza, per il rispetto che porto a quella che è e deve restare essenzialmente una manifestazione religiosa e dello spirito. Quando ho potuto ho, anzi, cercato di spegnerle. Sarebbe facile, per me, - prosegue il primo cittadino - replicare che forse qualcuno rimpiange le Perdonanze degli anni passati: quelle dei premi patacca, dei debiti non pagati, delle veline o, addirittura, dei pass venduti per avere un posto a sedere.

Le Perdonanze, insomma, in cui si privilegiava la festa popolare, costosa e caciarona, e in cui la reliosità era relegata in un angolo, senza che una parola venisse spesa a difesa della dignità di un evento rubato alla spiritualità e vilipeso in mille modi. Una manifestazione che finiva sui giornali con le pagelle, come il festival di Sanremo. Non voglio rivangare gli errori e le responsabilità del passato, i danni in termini di immagine e i debiti per 2 milioni di euro accumulati a spese dei cittadini aquilani. Se intervengo è solo per difendere il lavoro di persone splendide, alcune delle quali nominate dal mio predecessore, con le quali in questi anni, dapprima con l’assessore Ximenes e poi con l’assessore Fanfani, siamo riusciti faticosamente a restituire dignità a un evento la cui immagine era compromessa persino a livello internazionale, rilanciando i valori dello spirito e della “Porta Santa che si apre al mondo”. Sfido chiunque a contestare il fatto che la Perdonanza, negli ultimi anni, ha avuto un seguito senza precedenti nei giorni del 28 e 29 agosto. Una manifestazione che è cresciuta, riuscendo a chiudere i bilanci sempre in pareggio.

Dico solo – ha proseguito Cialente - che questa è la Perdonanza che, per volere del sottoscritto, ha lanciato il messaggio storico di affidare, per ventiquattr’ore, la Bolla del Perdono alla Chiesa. Un atto il cui valore, anche di stravolgimento della storia della città, mi pare sia stato colto solo da alcuni studiosi, come il professor Clementi, dal momento che altri, sono evidentemente impegnati a guardare altrove.

Un gesto teso a far sì che il dono di Celestino alla città divenisse messaggio universale di speranza. D’altra parte il risultato di un rilancio spirituale della manifestazione è nel fatto, ormai noto a tutti, che, sia in questa edizione che in quella passata, le ostie non sono state sufficienti per tutti coloro che hanno partecipato al rito di apertura e di chiusura della Porta Santa.

Aggiungo che, in questa polemica di cui credo che davvero la città non abbia bisogno, sorprende l’atteggiamento di taluni, come il signor Giorgi, il quale ha partecipato a tutte le edizioni degli ultimi decenni, che agiscono a “scavalco” mentre avrebbero potuto parlare con me. Oggi di Perdonanza come ieri di progetti su piazza d’Armi, spuntati come funghi grazie all’intervento della Protezione Civile, di cui mi sono ritrovato a dover rispondere, a cose fatte, agli inviperiti cittadini aquilani. Per quanto riguarda la Perdonanza di quest’anno, abbiamo cercato di fare il meglio, nella condizione in cui ci troviamo.

Credo sia stata una bella edizione,  sia nella parte culturale e di intrattenimento, grazie alla generosità di alcuni artisti, che nel corteo, ormai di preciso valore storico – filologico. Certo, vi sono dei limiti, si potrebbe fare di più, si potrebbe fare di meglio.

Voglio sottolineare però – ha concluso Cialente - che l’intero programma è stato concordato e addirittura approvato da monsignor D’Ercole, oltre che dai rappresentanti della Curia all’interno dello stesso Comitato organizzatore, sin nei minimi dettagli, e che anche il concerto di Roberto Vecchioni era stato concordato con l’organizzazione dell’appuntamento mondiale dei giovani della pace anche negli orari. È vero, i concerti al Parco del Sole avevano un volume alto. Sentivo anch’io la musica da casa mia fino a tardi.

Tuttavia, anche se se non riuscivo a dormire ero felice, perché sapevo che per qualche sera i giovani della mia martoriata città si stavano ritrovando e divertendo e che, in quelle ore, tra loro vi erano forse i 14enni che, con rito ormai consolidato nella nostra città, solo in occasione della Perdonanza scoprono l’ebbrezza di poter fare un po’ tardi, entrando così nel mondo dei “quasi adulti”. Non so cosa possano pensare i nostri ragazzi della Perdonanza.

Credo che  ne penseranno bene se i genitori eviteranno di raccontare loro cosa in certi monenti è stata la manifestazione .La città non ha bisogno di polemiche, lo ribadisco. Tuttavia, lo ripeto ancora, se sono intervenuto è per tutelare il lavoro di quanti, compresi esponenti della Curia, ci stanno aiutando  fare della Pedonanza un evento di cui essere fieri


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