Doppio incontro culturale alla libreria Feltrinelli di Pescara

Giancarlo Giuliani e Sandro Naglia parlano dei loro ultimi libri

31 Gennaio 2012   21:44  

Le Edizioni Tracce organizzano per mercoledì 1 febbraio, alle ore 17,30, presso la Libreria Feltrinelli, in Via Milano (angolo Via Trento), a Pescara, un doppio incontro culturale con gli scrittori Giancarlo Giuliani e Sandro Naglia, che parleranno delle loro ultime pubblicazioni: "Bisturi" (Edizioni Tracce 2011), l'opera di Giuliani che vede l'introduzione curata da Sandro Naglia e "Festina lente" (Solfanelli Editore), una raccolta di pensieri di Sandro Naglia la cui prefazione è curata da Giancarlo Giuliani.

Dalla nota critica di Marco Tornar:

Cosa può tramutare uno strumento chirurgico volto alla cura in uno strumento di morte? E quale colpa espia l'umana catena generazionale col fantasma, col tramutarsi del padre? Dalla voce inquietante di questo radiodramma si materializzano asettiche scene d'angoscia del contemporaneo – ma classiche, perché un brivido le ha percorse. E il sangue, la carne, la tragedia del bisturi, non sono lontani dai libri, c'è correlazione tra la Letteratura e la ferita. Lontanissima da ogni suspense alla moda, la scrittura di Giuliani infligge colpi, tagli, perfino nel flusso di una voce originaria, non localizzabile, affinché quello che non si può raccontare venga alla luce. È una lama affilatissima, che tuttavia non può nuocerci, ci offre conoscenza...

Dall'introduzione di Sandro Naglia:

Lucido e affilato come il bisturi del titolo, questo racconto di Giancarlo Giuliani sfrutta una trama e un genere – quello del "giallo" attorno agli omicidi di un serial killer – per mettere in gioco elementi perturbanti che finiscono con l'essere di gran lunga più solidi della trama stessa, per quanto svolta con grandissima perizia.

L'abilità dell'autore sta nel costruire il racconto su diversi livelli emotivi, che precipitano il lettore in un'immersione, suo malgrado, nelle profondità del malessere esistenziale di due personaggi borderline. Dalla fabula, presentata all'inizio marcatamente dal punto di vista di uno dei protagonisti, il killer stesso, si scivola presto verso un'analisi (proprio in senso psicoanalitico) delle radici dell'aberrazione dei due caratteri principali. Analisi tuttavia presentata sempre "dall'interno" dei caratteri stessi, con conseguente inevitabile identificazione del lettore – e questo, tuttavia, non è ancora il livello più profondo.

In maniera elegante, senza esplicitare troppo, la scrittura fa crescere il disagio del lettore lasciando man mano intravedere le specularità delle storie dei due protagonisti, i cui nomi non a caso si assomigliano. [...]

Giancarlo Giuliani, dal caos incomposto trascinato sulla terra alla fine di un cupo 1947, ha trovato le ali tra le antiche pietre di L'Aquila, nella solitudine delle montagne, dopo aver rifiutato il fascino indistinto del mare.

Parole hanno trovato forma compiuta e sono state consegnate alla lettura: maschera e viandante incappucciato nei mondi della fotografia e della saggistica, tra squarci di poesia, riconosciuto da molti, ignoto a se stesso.


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