Dove ci porterà la crisi dei mutui?

in Italia cosa succederà?

08 Aprile 2008   16:45  

L'Articolo che vi accingete a leggere è il primo di una lunga serie che tratterà il tema dell'economia. Una rubrica curata dal dott. Fabrizio Tennina che diverrà appuntamento fisso del martedì pomeriggio. L'economia vista con gli occhi dell'addetto ai lavori, ma con lo scopo di farla capire a chi non riesce proprio a capirne nulla. Ringraziamo per questo il dott. Tennina e a chiunque voglia fare domande diciamo che può scriverci e saremo felici di rispondere. (LDG)

 

Dove ci porterà la crisi dei mutui?

La crisi dei mutui americani è ormai da mesi argomento di tutti i palinsesti informativi, ma sulle origini di questo problema e sulle reali ripercussioni che questa situazione potrà avere su un tessuto economico come quello italiano, non sempre viene posta la giusta attenzione. Come sempre per analizzare un problema occorre fare un passo indietro; sono ormai anni che il nostro modello sociale ci porta a pretendere benessere attraverso il consumo: il nuovo telefonino, il televisore, la vacanza in una località alla moda sono solo alcuni dei prodotti a cui quotidianamente ambiamo... Spesso senza averne le possibilità. Ed ecco che la società del consumo ci fornisce lo strumento per raggiungere un livello di benessere sempre crescente: il pagamento a rate. Oggi mi godo il prodotto, domani e per i prossimi dieci anni pagherò, ovviamente in piccole e comode rate mensili. Tutto facile no?! C'è solo un piccolo problema che a volte purtroppo al consumatore sfugge... Come il mare è composto da qualche migliaio di gocce d'acqua così, tante piccole e comode rate finiscono per erodere tutto il nostro salario ridotto ormai ad un livello di mera sopravvivenza. Alla miriade di piccoli pagamenti rateizzati poi chiaramente si devono sommare quelle che per una famiglia normale sono le spese correnti indispensabili come quella alimentare o quella per pagarci un tetto per affrontare decorosamente rigidi inverni come quelli aquilani: la rata del mutuo.

Questo è il vero grande problema con cui si sta scontrando la nostra società, siamo arrivati ad un punto in cui le spese futili stanno sovrastando e rubando risorse a quelle indispensabili, con la piccola differenza che se non pago la rata del televisore me lo vengono a sequestrare, se non pago quella del mutuo rischio di essere buttato fuori di casa. A questo punto del discorso, come nei migliori romanzi noir, ci sarebbe da smascherare il colpevole: qui sono due i possibili sospetti, il consumatore da una parte e dall'altra il soggetto che ci concede il credito e che ci permette di consumare; in questo caso, elementary, my dear Watson!, sono entrambi complici e colpevoli.

Gli effetti di questa situazione possono essere a dir poco devastanti: le banche e le società finanziarie concedono credito ai clienti...Doverosa a questo punto è però una precisazione, le banche applicano criteri decisamente rigidi all'erogazione del credito: la regola principe è che il rapporto fra la somma delle rate e il reddito disponibile non deve eccedere il 40%. Con un esempio pratico se in busta paga ricevo al netto 1.000 euro, di massima, non posso superare i 400 euro al mese di somma dei pagamenti rateizzati. Tale rapporto si ottiene in modo inequivocabile interrogando delle banche dati finanziarie che di noi conoscono vita, morte, miracoli, insoluti e protesti. Cosa purtroppo ben diversa avviene per le società finanziarie che spinte dalla ricerca del profitto si spingono ben oltre il rapporto del 40% concedendo anche credito a soggetti economicamente non affidabili (tutti abbiamo sentito slogan del tenore "diamo credito anche ai protestati!!"). Questa non vuole essere un'accusa ma semplicemente l'osservazione della realtà, non si spiegherebbe altrimenti l'incredibile proliferare di tutti questi uffici finanziari se non con un business di dimensioni spropositate.

Riprendiamo dalla frase prima del corsivo, le banche e le società finanziarie concedono credito ai consumatori, alcuni di questi purtroppo non riescono ad onorare gli impegni presi e da qui nasce un circolo vizioso dalle conseguenze devastanti. La banca/società finanziaria si ritrova ad aver concesso un credito che oltre a non produrre guadagno, genera delle perdite sul capitale investito. I bilanci delle stesse banca/società finanziarie vengono macchiati dal capitolo delle sofferenze e di conseguenza occorre trovare una soluzione che risolva la situazione. Provate ad indovinare quale è la soluzione? Ancora elementare mio caro Watson, aumentare i tassi a cui viene concesso il credito! E quindi avremmo una crescente difficoltà di accesso al credito per tutti, rate più alte, quindi più difficoltà ad onorare i debiti contratti e di conseguenza maggiori crediti che le banche scriveranno a sofferenza e da qui si riparte da capo. Non è chiaramente facile prevedere fino a che livello la società italiana subirà questo colpo -fino a qualche anno fa la nostra era una nazione che si contraddistingueva per la capacità di risparmio-, quello che è certo è che non sarà sicuramente una doccia tiepida.

 

di Fabrizio Tennina


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