Dramma Morosini: Fu una miocardite a stroncare il giovane calciatore?

10 Maggio 2012   07:24  

Un' "area cicatriziale" nella zona ventricolare sinistra è la principale indiziata per la morte del centrocampista del Livorno.

E' stata trovata durante l'attento esame autoptico, tanto grave da far pensare che all'origine del decesso ci sia proprio una miocardite e quindi rafforza la probabilità di aritmie che possono aver provocato la fibrillazione ventricolare. Per la conferma definitiva bisognerà attendere l'esito degli esami istologici effettuati sui reperti, ma ci vorrà ancora del tempo.

Qualora la diagnosi fosse confermata secondo l'anatomopatologo dell'Università di Chieti Domenico Angelucci, istituto presso il quale è stata effettuata l'autopsia dal medico legale incaricato dalla procura di Pescara Cristian D'Ovidio, il decesso di Morosini sarebbe avvenuto lo scorso 14 aprile allo stadio Adriatico ''come per corto circuito. La corrente elettrica nel cuore va 'in una certa direzione' - spiega il medico - una eventuale infezione che provoca un danno materiale interrompe il circuito e provoca delle fibrillazioni ventricolari''.

Una probabile infezione, ma ora non è dato sapere quando Morosini possa aver contratto questa infezione e se gli eventuali controlli possano aver rilevato una eventuale anomalia, ma è lo stesso dottor Angelucci a chiarire che ''spesso questi danni sono o minimi o confondibili con anomalie congenite, fino a quando il circuito non si interrompe in modo tragico''.

Queste ipotesi saranno preziose, se confermate, per la nota vicenda dell'uso del defribbillatore in campo ed aprirebbero nuovi scenari d'indagine.


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