Driiin suona la campanella, ma un’altra scuola è possibile?

Primo giorno di scuola speranze e illusioni italiane

12 Settembre 2013   07:20  

Fra gli insegnamenti principali che la scuola dovrebbe dare ci dovrebbe essere il rispetto verso le diversità. Invece degli insegnanti mi hanno raccontato che i presidi a volte sono autori di gravi discriminazioni. Ho incontrato un professore di arte delle medie, proprio qualche giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico, un ragazzo di 36 anni che potrebbe essere tranquillamente confuso con i suoi studenti:  codino, t-shirt, pantaloncini corti e scarpe tennis.

Mi confessa che anche a scuola va a lavorare con questo abbigliamento: “Perché non è l’estetica che fa la qualità di un insegnante e agli studenti bisogna insegnare anche quest’aspetto, poiché sempre più spesso i loro argomenti preferiti sono amici, Grande Fratello”.

Per cercare di riuscire di mettere in pratica quello che pensava alla loro età: “Se io fossi professore sarei migliore, non farei questo… farei così…” nell’anno scolastico 2010/2011 decise di non fermarsi alla caduta del muro di Berlino, come prevedeva il programma, ma di parlare di attualità prendendo spunto dai quotidiani. Il giornale riportava la notizia che un gay è stato insultato presso i Fori Imperiali. Il dibattito prese vita nella classe, con stupore dell’insegnate, ci furono ragazzi che alzavano la mano per prendere la parola.

La maggior parte di loro erano a favore dei gay, ma ciò che indignava il professore erano  le parole  utilizzate da chi era contro: “Vabbè è frocio” “Che schifo, è contro natura” “Dio ha creato l’uomo e la donna”  argomentazioni che sicuramente erano state pronunciate dagli adulti. La discussione durò un’ora e il professore si sentiva soddisfatto di aver lasciato liberi i suoi studenti di aprirsi e aveva spiegato loro che l’omosessualità esisteva anche nel mondo degli artisti, ad esempio Michelangelo lo era  e attraverso l’esaltazione del corpo maschile era riuscito a dar vita ad opere meravigliose che tutto il mondo ci invidia ed a  nessuno importa quale fosse il suo orientamento sessuale.

La lezione si concluse così.

Il giorno dopo il professore venne convocato dalla preside: alcuni genitori si erano lamentati della lezione: “Il professore è gay e pedofilo, non vogliamo che accompagni più i nostri figli in gita”  L’insegnante rimase basito, ma lo sconvolse la risposta del suo dirigente: “Ho detto ai genitori che lei è felicemente sposato e per tranquillizzarli, li ho rassicurati che non accompagnerà più i ragazzi”

Dopo questo episodio farà seguito una circolare (adpersonam) nella quale si vieta agli insegnanti di andare in pantaloncini: l’estetica è la madre dell’etica. Il nostro professore si sentiva amareggiato ed era sconvolto per le decisioni prese dalla sua preside. Come tutta risposta decise di non cambiare nulla del suo abbigliamento e del suo metodo di insegnamento….

Qualche settimana fa una sua ex alunna, che oggi ha 16 anni, lo ha chiamato per confidargli che sente un’attrazione verso una compagna di classe, ha provato ad accennare l’argomento ai suoi genitori, ma il padre è andato su tutte le furie. Il professore l’ha rassicurata.

Ma se non ci fosse stata quella lezione? Molti adolescenti si sono tolti la vita perché venivano derisi, scherniti, invece quel dibattito in classe ha permesso di avere un punto di riferimento per una ragazza che ha avuto l’esigenza di parlare con qualcuno: la scuola non deve discriminare, deve insegnare il rispetto verso le diversità.

Samanta Di Persio


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