Da Napoli a Udine, l’allenatore e maestro di calcio offensivo lascia un segno indelebile nel Pescara e nella storia del calcio italiano.
È venuto a mancare oggi all’età di 84 anni Giovanni Galeone, storica figura del calcio italiano, al termine di un periodo di malattia presso l’ospedale di Udine. Nato a Napoli il 25 gennaio 1941, Galeone ha diretto nell’arco della sua carriera diverse squadre di rilievo tra cui il Delfino Pescara 1936, l’Udinese Calcio, il AC Perugia Calcio e la SSC Napoli. Le testate giornalistiche indicano che porteranno un minuto di silenzio in suo onore nelle gare della giornata.
Galeone era largamente apprezzato per il suo stile di calcio votato all’attacco, fondato sul modulo 4-3-3, che ha applicato con passione e determinazione nelle sue squadre. Due promozioni in Serie A con il Pescara (1986-87 e 1991-92), una con Udinese e una con Perugia rappresentano tappe centrali del suo percorso. Inoltre, è stato ricordato da molti allenatori di oggi come punto di riferimento: in particolare Massimiliano Allegri lo ha spesso indicato come figura chiave della sua formazione.
La sua carriera da tecnico iniziò dopo gli anni da giocatore, nei quali vestì la maglia dell’Udinese tra gli altri club. In panchina, la sua prima grande occasione arrivò con la SPAL e, poco dopo, la svolta con il Pescara, squadra alla quale rimane legato per sempre. La sua visione del calcio – considerato uno spettacolo, non solo un risultato – lo rese molto amato dai tifosi e spesso definito “il profeta” di un modo di giocare che puntava alla bellezza del pallone.
Lo spirito anticonformista di Galeone andava oltre il rettangolo di gioco: amante della cultura, del mare, della buona tavola e di un approccio libero alla vita. In alcune interviste raccontava la propria esperienza giovanile a Trieste e la passione per il calcio come forma d’arte.
Il saluto ufficiale del Pescara è arrivato con un messaggio che recita: «Sarà per sempre nei nostri cuori», sottolineando il forte legame emotivo tra mister e squadra biancazzurra.
In città e tra gli appassionati il ricordo di Galeone resterà legato non solo ai risultati ottenuti, ma a un’idea di calcio generosa e coraggiosa, capace di connettere il gioco con l’identità di un territorio.