E ora anche Bertolaso ha problemi con la casa...

Zampolini accusa

02 Giugno 2010   13:03  

L'architetto Angelo Zampolini, l'uomo che portò gli assegni circolari al ministro Scajola per acquistare la casa vicino al Colosseo, accusa davanti al pm: ' "Anemone pagava la casa di via Giuli di Guido Bertolaso''. Secca ede indginata la replica del capo della Protezione civile

Su Repubblica l'articolo di Francesco Viviano


Zampolini, nuove accuse a Bertolaso
"Anemone pagava la casa di via Giulia" 

Interrogato in veste di indagato nell'inchiesta del G8 dai magistrati di Perugia, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, avrebbe mentito. Non avrebbe mai detto, ad esempio, che l'imprenditore Diego Anemone, arrestato all'inizio di febbraio, gli pagava una casa in via Giulia a Roma, un piccolo appartamento che usava di tanto in tanto.

E adesso, a conferma del fatto che i suoi rapporti con Diego Anemone e con i funzionari pubblici arrestati (Angelo Balducci, Fabio De Santis e Mauro Della Giovanpaola) non erano solo legati al suo incarico, arriva la testimonianza dell'architetto Angelo Zampolini, l'uomo che portò gli assegni circolari al ministro Scajola per acquistare la casa vicino al Colosseo. Interrogato nei giorni scorsi dai magistrati di Perugia, Zampolini racconta di essere stato lui a pagare per quasi due anni l'appartamento di via Giulia a Bertolaso. I soldi, come nel caso di Scajola, provenivano da Diego Anemone. Zampolini conferma anche che al capo della Protezione civile l'imprenditore aveva ristrutturato degli appartamenti. E svela altri retroscena riguardanti due appartamenti di proprietà di Propaganda Fide (l'ente immobiliare del Vaticano che tra i suoi inquilini annovera molti personaggi eccellenti) che sarebbero stati affittati al leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Il primo in via della Vite dove aveva sede il giornale dell'Italia dei Valori ed il secondo in via Quattro Fontane, affittato per un breve periodo alla figlia Anna. Entrambi gli appartamenti, ha svelato Zampolini, li aveva ristrutturati Diego Anemone.

Di Pietro nei giorni scorsi è stato interrogato come persona informata dei fatti dai pm di Firenze. Il leader dell'Idv disse di essersi presentato spontaneamente. Ieri, con una nota diffusa a tarda sera, ha smentito "in modo categorico di aver preso appartamenti in affitto da Propaganda Fide né a nome mio né a nome dell'Italia dei valori".

Categorico è stato anche Zampolini a proposito della casa di via Giulia utilizzata da Guido Bertolaso: "Per due anni l'ho pagata io per nome e per conto di Diego Anemone" ha dichiarato nelle tre pagine di verbale sottoscritte davanti ai pm. Aggiungendo anche di avere fatto da ufficiale pagatore per gli appartamenti del generale della Guardia di finanza, Francesco Pittorru, e per quella del genero di Ercole Incalza, capo della struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture.

La storia dell'appartamento di via Giulia emerse quando venne scoperto il libro mastro di Diego Anemone, una lista con 412 nomi di case ristrutturate dall'imprenditore. Bertolaso si affrettò a negare ogni addebito: "Non possiedo nessun appartamento in via Giulia". Ed era vero. Poi spiegò: "Me lo aveva prestato un amico". Versione anche questa smentita da Zampolini.

Anche sui 50 mila euro pagati da Anemone come consulenza alla moglie del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso aveva taciuto ai magistrati di Perugia. Lo rivelò, in un'improvvisata conferenza stampa, soltanto perché sapeva che alcuni giornali il giorno dopo avrebbero pubblicato la notizia.

 

BERTOLASO RISPONDE: ''TUTTO FALSO, QUESTA E' MACELLERIA MEDIATICA''


L'appartamento di via Giulia "mi venne messo a disposizioni gratuitamente da un mio amico personale che, come ho già detto, non era Diego Anemone". Così il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso replica alle parole dell'architetto Zampolini, che ai magistrati di Perugia avrebbe detto di aver pagato lui l'affitto per l'appartamento del sottosegretario.

Bertolaso "esclude" anche che quell'immobile quando lui vi andò nel 2003 fosse stato appena ristrutturato e ribadisce "di non aver mai conosciuto l'architetto Zampolini". "Ho già chiesto ai magistrati di Perugia di poter essere ascoltato su questa e le altre vicende che mi riguardano appena possibile".

"Non posso che riconfermare quanto comunicato al momento dell'uscita della cosiddetta lista Anemone - ha aggiunto Bertolaso - e ribadisco che mi sono avvalso di un appartamento a via Giulia a Roma, per un breve periodo, verso la fine del 2003 ben prima quindi di qualsiasi rapporto di lavoro, ancorché indiretto con l'impresa Anemone".

Un appartamento, dice Bertolaso, che "mi venne messo a disposizione gratuitamente da un mio amico personale che, come ho già detto non era Diego Anemone". Il capo della Protezione Civile esclude poi che l'appartamento "fosse stato appena ristrutturato" e conferma "di non ricordare di aver mai conosciuto l'architetto Zampolini".

Bertolaso non fa il nome dell'amico che gli ha prestato l'appartamento "per non esporlo alla macelleria mediatica in atto - dice - ma ho già chiesto ai magistrati di Perugia di poter essere ascoltato su questa e sulle altre vicende che mi riguardano. appena possibile". "In quella sede - conclude - fornirò tutti gli elementi necessari a sgomberare definitivamente il campo da tali illazioni e confermerò ai magistrati anche l'immediata disponibilità della persona che mi ha prestato l'appartamento di via Giulia a fornire tutti i chiarimenti del caso".

 


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