Economia, Giuseppe Mauro: "L'Abruzzo è fermo da dieci anni"

08 Agosto 2011   13:29  

"La Regione Abruzzo è esposta a nuove tensioni, infatti si trova in una fase di riorganizzazione, in presenza di una debole ripresa economica, con un'occupazione quasi ferma e senza risorse per la crescita - così Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica presso la Facoltà di Economia della Università D'Annunzio di Pescara-Chieti, in un incontro organizzato dalla Cisl regionale.

"Le ore di Cassa Integrazione registrano per il mese di luglio un aumento del 21% mentre a livello nazionale si ha una diminuzione del 29%, le esportazioni nel I trimestre 2011 sono in aumento anche se non hanno ancora raggiunto i valori del 2008 - continua Mauro - Il rischio è quello di un nuovo arretramento, Prometeia e il Cresa nel 2010 prevedono un PIL 0,7, una valutazione molto diversa dello Svimez che porta il PIL abruzzese al 2,3: "ma quest'ultimo Istituto di ricerca fa riferimento ai dati concatenati del 2011 a differenza dell'ISTAT e di Prometia che per le rilevazioni hanno come riferimento i dati del 2000". "L'Abruzzo ha un vero problema: quello della crescita che da quasi 10 anni è più stagnante, lo sviluppo di questa Regione non può reggersi solo sull'andamento positivo delle esportazione ma necessita di risorse per gli investimenti, - continua il Professore Mauro -. Il Governatore dell'Abruzzo, Gianni Chiodi, ha proposto delle giornate di approfondimento e di studio con le parti sociali".

"L'Abruzzo necessita di certezze da parte del Governo nazionale nell'erogazione di risorse per lo sviluppo e per le infrastrutture, anche se in questi ultimi giorni la nostra Regione non è rientrata nelle decisioni del Cipe sul Mezzogiorno. E' necessario che sia siglato un Accordo quadro sulle infrastrutture con il Governo nazionale che deve individuare le priorità regionali, già realizzate da altre Regioni", dichiara Maurizio Spina, Segretario Generale CISL Abruzzo. "Sui giornali abruzzesi si leggono dichiarazioni troppo tranquille sulla situazione della riduzione degli sprechi e le inefficienze: si può e deve fare di più - continua Spina - Sulle riforme l'Abruzzo ha avviato una fase di riorganizzazione delle vecchie strutture ma il nuovo assetto deve ancora venire ed i tempi di realizzazione sembrano essere troppo lunghi, come la riforma dei trasporti, che deve ancora essere realizzata, e quella delle Comunità Montane, che necessita di una nuova legge che affidi ad esse i servizi che i piccoli comuni aderenti, avranno sempre più difficoltà ad erogare per le loro comunità. "Le risorse nel bilancio 2012 per lo sviluppo economico e sociale continuano a mancare, per questo abbiamo chiesto, all'Assessore Masci e al Governatore Chiodi, di accelerare la vendita degli immobili a partire da quelli dismessi dalle ASL per recuperare i 110 milioni dei Fas.

La ripresa economica abruzzese è collegata alla situazione del cratere sismico. La difficoltà maggiore che si incontra nel territorio aquilano riguarda le risorse per la ricostruzione, risorse disponibili ma che non sono utilizzate con tempestività, nonostante la fase che stiamo vivendo. La ricostruzione pesante del cratere non riparte e l'area del sisma non svolge quel ruolo di volano di sviluppo indispensabile a tutta le regione, - dice Spina - A L'Aquila ci saranno le elezioni e il rischio è quello della staticità, rimanere fermi e portare tutto sul piano dello scontro politico. E' un lusso che non possiamo permetterci.

E' arrivato il tempo di una forte iniziativa da parte delle forze sociali ed economiche, unitamente alla cittadinanza, per evitare che si perda altro tempo prezioso per l'Abruzzo. Inoltre, - dichiara il Segretario generale delle CISL Abruzzo -, la Zona Franca di L'Aquila ancora non trova pratica realizzazione e rappresenta un forte elemento di fiducia indispensabile per l'economia del territorio. Da qui nasce l'esigenza di accelerare il confronto sulle risorse con il Governo e la decisione delle Parti Sociali abruzzesi di avviare il confronto a Roma con i Parlamentari".

"L'auspicio, - conclude Spina -, è che il Presidente sappia cogliere il forte messaggio che viene dalla società civile abruzzese e scenda in campo con la determinazione necessaria, che questa fase richiede, per evitare che la nostra Regione resti emarginata nel contesto Nazionale".


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