"Ecotur", una tavola rotonda sul nuovo rapporto Enit-Regioni

16 Aprile 2007   20:08  
Nella seconda giornata di “Ecotur”, la borsa internazionale del turismo natura che si è conclusa ieri al Palacongressi di Montesilvano, il vicepresidente della Regione e assessore al Turismo, Enrico Paolini (il primo a destra nella foto)ha partecipato alla tavola rotonda per discutere del nuovo rapporto Enit-regioni, insieme al commissario Apt della Basilicata, Giampiero Perri, al presidente del Collegio dei revisori dell’Enit, Maurizio Marucci e al dirigente dell’ufficio Urem dell’Enit, Ettore Bianchi. “Motivo dell’incontro – spiega Paolini, che è anche vicepresidente dell’Enit – è che non a tutti è chiaro il profilo di questa nuova agenzia di promozione turistica. ‘Nuova’ perché presenta un elemento di forte discontinuità con il passato, dato dal rinnovamento interno che si è potuto realizzare con la recente riforma”. Paolini ha sottolineato, in particolare, due punti essenziali della nuova riforma: il criterio della pariteticità tra Governo e Regioni all’interno del nuovo consiglio di amministrazione e l’assegnazione di un preciso e meritato ruolo al sistema imprese. “Senza le Regioni non si possono prendere decisioni di alcun tipo sul turismo. – ha aggiunto Paolini – Anche il presidente del Consiglio di amministrazione dell´Enit, infatti, è stato designato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri a seguito del parere espresso dalle Regioni, e partecipa al processo decisionale, inoltre, anche il mondo delle imprese attraverso i rappresentanti dei vari organismi di categoria." Nel suo intervento Paolini ha poi ricordato la recente approvazione del nuovo, innovativo, statuto dell’Enit, che ora sta passando attraverso la procedura di controllo mentre, riguardo le perplessità suscitate dal numero elevato di rappresentanti in seno al Consiglio d’amministrazione (attualmente sono 15), ha ribadito che “non sono le Regioni a volere più membri all’interno del Consiglio, ma che l’unico criterio da salvaguardare è quello dello pariteticità. Questo significa che, ad esempio, se i Ministeri riducessero a uno il numero dei loro rappresentanti, le Regioni sarebbero liete di fare lo stesso”. Valentina Tenaglia

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