Edoardo Albinati e Sandro Lombardi per l'ultimo appuntamento di TerAmoPoesia

Giovedi' 26 aprile, Sala Polifunzionale della Provincia a Teramo

24 Aprile 2012   17:30  

Dopo il grosso successo dei precedenti cinque incontri di questa Sesta Edizione di TeramoPoesia 2012, l'ultimo incontro - in programma giovedi' 26 aprile con inizio alle ore 18,30 nella Sala Polifunzionale della Provincia, in via Comi a Teramo - sarà ancora con la poesia statunitense e sarà dedicato al cantore della giovane democrazia americana, Walt Whitman.

L'appassionato dinamismo della sua vita e la straordinaria modernità dei versi sono i temi che verranno affrontati criticamente dallo scrittore Edoardo Albinati. A dar voce all'opera whitmaniana, sarà presente un grande interprete del nostro teatro, Sandro Lombardi TerAmoPoesia è un piccolo festival sulla poesia che ha come obiettivo l'Osservazione della Realtà Poetica Contemporanea.

La manifestazione - che in questi anni ha richiamato a Teramo e proposto al suo pubblico, alcune tra le voci più significative della poesia italiana insieme a critici letterari, scrittori, musicisti e attori teatrali - si è imposta brevemente nel panorama nazionale come una tra le più interessanti del settore ed è stata ampiamente segnalata e seguita, oltre che dalla stampa regionale anche da quella nazionale.

Tutti e sei gli incontri in programma - che si sono tenuti dal 29 febbraio scorso facendo registrare una grande partecipazione di pubblico e di critica - sono stati ideati e sono curati, come nelle passate edizioni, da Silvio Araclio e Daniela Attanasio.

Walt Whitman nasce a West Hills (Long Island) nel maggio del 1819 e nel ‘23 la famiglia si trasferisce a Brooklyn. Abbandonata molto presto la scuola, W.W. intraprende una serie di lavori: fattorino, tipografo, insegnante, finché nel ’38 inizia la sua carriera giornalistica che lo porterà a fondare e dirigere il quotidiano ‘Freeman’. Comincia a pubblicare poesie su giornali e riviste letterarie e nel 1855 esce infine Leaves of Grass: in copertina una sua foto al posto del nome. Il libro, al quale lavorerà tutta la vita, gli valse l’apprezzamento di Emerson che riconobbe in Whitman il poeta cantore della giovane democrazia americana. Sandro Lombardi Per quattro volte vincitore del Premio Ubu come miglior attore, Lombardi è tra gli artisti più carismatici e poliedrici del panorama teatrale italiano. Il suo nome è legato a quello di Federico Tiezzi con il quale negli anni settanta è tra i fondatori della Compagnia il Carrozzone (divenuta prima Magazzini Criminali e, in seguito, Magazzini), protagonista della neoavanguardia teatrale italiana. Oggi il nome della sua compagnia teatrale è Compagnia Lombardi-Tiezzi. Con il suo libro Gli anni felici. Realtà e memoria nel lavoro dell'attore, pubblicato da Garzanti nel 2004, è il vincitore del Premio Bagutta 2005, sezione “Opera prima”. Tra i tanti spettacoli da lui interpretati, sono da ricordare: Ebdomerò di Giorgio de Chirico (1979); Crollo nervoso e Genet a Tangeri di Federico Tiezzi (1980 e 1984); Hamletmaschine di Heiner Müller (1988); Il Purgatorio (1990) e Viaggio Terrestre e celeste di Simone Martini (2004) di Mario Luzi; Adelchi di Alessandro Manzoni (1992); Edipus (1994), Cleopatràs (1996), Due Lai (1998) e L'Ambleto (2001) di Giovanni Testori; Porcile di Pasolini (1995); Zio Vanja di Cechov (2000); Antigone di Sofocle di Brecht (2004); Gli uccelli di Aristofane (2006); I giganti della montagna di Luigi Pirandello (2007). Per Rai Radio 3 ha curato La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda (2001), e ha scritto, diretto e interpretato Il circo dei sogni (2002). Al cinema è tra i protagonisti dei film: Ivo il tardivo regia di Alessandro Benvenuti (1995), Il mnemonista regia di Paolo Rosa (2000), Pontormo regia di Giovanni Fago (2004). Nel febbraio 2009, Feltrinelli pubblica il suo romanzo Le mani sull'amore: "...un’avventura di dipendenza amorosa... il ritratto di un uomo maturo innamorato di un ragazzo inquieto e scostante". Tra le collaborazioni da ricordare, quelle con Giovanni Agosti, Alighiero Boetti, Giancarlo Cobelli, Marisa Fabbri, Roberto Fabbriciani, Peter Hirsch, Fausto Malcovati, Rainer Werner Fassbinder, Giovanni Frangi, Hanif Kureishi, Alessandro Mendini, David Riondino, Paolo Rosa, Mario Schifano, Hanna Schygulla. Edoardo Albinati è un affermato scrittore che vive a Roma dove dal 1994 svolge attività di insegnamento all’interno del penitenziario di Rebibbia. I suoi libri in prosa sono: Arabeschi della vita morale (racconti, Longanesi, 1988); Il polacco lavatore di vetri (romanzo, Longanesi, 1989, nuova ed. Oscar Mondadori, 1998); Vita e morte di un ingegnere (romanzo, Mondadori, 1991) Orti di guerra (prose, Fazi, 1997, nuova ed. Fandango, 2007); Maggio selvaggio (diario, Mondadori, 1999; nuova ed. Oscar Mondadori 2001); 19 (racconto, Mondadori, 2001); Il ritorno. Diario di una missione in Afghanistan (diario, Mondadori, 2002); Svenimenti (romanzo, Einaudi, 2004; nuova ed. Fandango, 2010); Tuttalpiù muoio (romanzo, Fandango, 2006, con Filippo Timi); Guerra alla tristezza! (racconti, Fandango, 2009); Vita e morte di un ingegnere (memoria, Mondadori, 2012). Ha pubblicato i seguenti volumi di versi: Elegie e proverbi (poesie, Mondadori, 1989); La comunione dei beni (poema, Giunti, 1995); Mare o monti (poemetto, ed. L’Obliquo, 1997, con Paolo Del Colle); Sintassi italiana (poesie, Guanda, 2002). Ha tradotto testi di autori inglesi e americani tra cui: V.Nabokov, A.Bierce, R.L.Stevenson, John Ashbery. Ha inoltre tradotto La tempesta di W. Shakespeare (1999) e adattato i romanzi di Chrétien de Troyes per lo spettacolo Graal (2000) e il poema di John Milton per lo spettacolo Paradiso (2004), tutti per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Per lo stesso regista ha scritto Il colore bianco andato in scena per le Olimpiadi di Torino 2006. Dal suo libro Orti di guerra sono stati tratti venti episodi realizzati da Radiotre Rai (1997) con musiche di Fabrizio de Rossi Re (nell’edizione Fandango 2007). Con lo stesso musicista ha realizzato il cd Folgorazione (Contempo, 2005). Dal romanzo Il polacco lavatore di vetri il regista Peter Del Monte ha tratto il film La ballata del lavavetri presentato al Festival del Cinema di Venezia 1998. Nel 2002 ha lavorato presso l’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati in Afghanistan e nel 2004 ha partecipato a una missione dell’UNHCR in Ciad, pubblicando reportages su “Il Corriere della Sera”, “The Washington Post” e “La Repubblica”.


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