"Le mie dimissioni sono un tentativo, se vogliamo peregrino, di convincere chi deve essere convinto che ,per gestire una situazione difficile come quella che sta vivendo l´Abruzzo, occorre cambiare metodo" .
All´indomani dalle dimissioni da presidente della commissione bilancio, Angelo Orlando spiega le ragioni di questo clamoroso gesto che non prevede ripensamenti. Il travagliato iter che ha portato all´approvazione del maxi-emendamento, sottolinea il consigliere di Rifondazione, ha calpestato regole e buon senso. Una manovra da 92 milioni di euro è stata approvata nella confusione, senza il passaggio in commissione bilancio, come prescriverebbe lo statuto. Il consiglio regionale è stato umiliato nella sua funzione legislativa, così come la dialettica politica. E poi accusa Orlando, approfittando dell´emergenza e della tempestosa seduta consiliare, qualcuno ha inserito a vantaggio di qualcun´altro provvedimenti non previsti, nè tanto meno discussi. "Non ci tengo a fare il passacarte - conclude Orlando - e così me ne vado".
Angelo Orlando incassa la solidarietà anche del centro destra, e oggi in conferenza stampa i capigruppo di opposizione annunciano l´ipotesi di una dimissione in massa dalle commissioni consiliari. Giorgio De Matteis, in particolare riconosce a Orlando una grande dignità politica, ed una serietà, a suo dire, molto rara nell´attuale maggioranza. Fabrizio Di Stefano di An, molto più tranchant, afferma che "neanche in Burundi si approvano manovre finanziarie in questo modo".
Nel servizio intervista ad Angelo Orlando, Rifondazione Comunista e Giorgio De Matteis, Italia di Mezzo
Filippo Tronca