Elezioni 2011: l'aria che cambia dopo la pioggia, la sinistra esce vincente

30 Maggio 2011   17:05  

Il dato ormai è definitivo e lascia molti a bocca aperta. In molti non osavano neanche immaginare, altri tremavano da due settimane. La sinistra vince e di parecchio. Il dato, per adesso, è ancora ufficioso Giuliano Pisapia, sostenuto dal centrosinistra, è il nuovo sindaco di Milano. Siamo a 1109 sezioni scrutinate su 1.251 e Pisapia ha il 55.15% e Letizia Moratti, con il 44.85%,. Di fatto non può più raggiungerlo. E' De Magistris la sorpresa più sorprendente, a 600 sezioni scrutinate su 886, De Magistris è al 65, 4 Lettieri molto più in basso al 34, 6.

Se il centro sinistra vola verso la vittoria nelle due principali città al ballottaggio, l'Abruzzo non si discosta. A Lanciano, Vasto e Francavilla la vittoria è della sinistra. Molto incerto invece resta il dato di Roseto dove la destra va verso la vittoria, sorprendentemente con un Pio Rapagnà che certo, ha avuto il suo peso, in quello che sarà il risultato.

E'un vento forte che si muove però in Italia. Il centro sinistra vince anche a Grosseto, Cagliari, Novara e Triste.

Si dirà che questi non erano scontri elettorali di peso politico ma solo di valore amminsitrativo, lo si dirà senza che nessuno possa averci creduto. Per primo non ci ha creduto il leader del Pdl Silvio Berlusconi che nel due settimane che hanno diviso primo e secondo turno, si è sperticato nell'attività di promozione elettorale su tutte le reti tv. Una corsa all'impazzatta per recuperare quello che forse è oramai irrecuperabile, il bisogno fortissimo di questo paese, di cambiare rotta. Lo si fa chiudendo un'amminsitrazione come quella Moratti a Milano, lo si fa apparentemente rimanendo nello stesso ambito a Napoli, di fatto De Magistris è si rappresentante della colazione di

centro sinistra, ma è uomo di denuncia, di rigore, ciò che certamente è mancato a Napaoli in qusti anni.

Se c'erano l'idea che gli indignatos sarebbero dovuti scendere in piazza anche in Italia, ora c'è l'idea che non rinunciando al diritto del voto, si può voltare pagina, soprattutto nel voto amministrativo dove si votano davvero le persone e non delle pedine di altri.

Se sarà un cambiamento sostanziale si vedrà, ma di certo, i cittadini hanno puntano i pedi e chiedono una nuova Italia, partendo dalle città.


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