Elezioni L'Aquila. Se sia Cialente che De Matteis continuano a sfogliare la margherita...

19 Settembre 2011   00:00  

Dopo una calda estate fatta di fughe in avanti, candidature più o meno presunte, prese di posizione più o meno esplicite, e dopo aver fatto rosolare per bene qualche nome buttato nella mischia strumentalmente ad altri disegni, la politica comunale vive una situazione di empasse. A ormai pochi mesi dalle elezioni amministrative.

Il nome più accreditato del centrodestra resta quello di Giorgio De Matteis. L'unico la cui autorevolezza gli consente di essere immune dal tritacarne mediatico che, invece, ha già fatto sfumare altri ipotetici pretendenti, come l'assessore provinciale Guido Liris.

Il vice presidente del Consiglio regionale, tuttavia, ancora non si esprime, nè ufficialmente ma, sembrerebbe, neanche ufficiosamente, circa la propria volontà.
Di fatto, ancora non ha scelto, anche se la sfida lo solletica non poco.

Non ha scelto anche perchè è oggettivamente difficile individuare un interlocutore unico ed autorevole del centrodestra, cioè del Pdl. Il partito di Berlusconi deve tra l'altro ancora sciogliere il nodo primarie. Se e come farle. Di coalizione, di partito, aperte a tutti o solo agli iscritti.

Neanche da Roma, nonostante il nuovo corso dato dal segretario Alfano, arrivano indicazioni di sorta.

Davanti a questo marasma, comunque, nessun passo in avanti da parte di nessuno. Neanche, appunto, da parte di De Matteis. Lui, che è dato come il favorito perchè per molti è il candidato naturale, e soprattutto ideale per sconfiggere il centrosinistra, non ha mai offerto ufficialmente la propria disponibilità. Nè ha avanzato questa ipotesi agli alleati.
Sembra, tutto sommato, una candidatura nata dalle pagine dei giornali.

Ma a "sfogliare la margherita" - per usare le parole del segretario dell'Idv Lelio De Santis - c'è anche il sindaco Massimo Cialente, che continua a tenere appesa l'intera coalizione.

Con la conferenza stampa dell'altro giorno, alla quale sono riapparsi insieme tutti i rappresentanti del Pd ai vari livelli istituzionali, sembra essersi chiusa quella parentesi burrascosa fra il primo cittadino e il suo partito, dal quale non ha mai nascosto di "sentirsi abbandonato".

Un ritorno all'ovile, nella consapevolezza che senza il sostegno del Pd non si fa troppa strada, oppure un modo per prendere tempo, tenendo buoni tutti gli irrequieti che erano già pronti a convocare gli alleati per fissare la data delle elezioni primarie?

Cialente vuole essere della partita, garantiscono dal suo entourage. Sicuramente più facile spiegare all'elettorato che il sindaco uscente al primo mandato viene ricandidato piuttosto che andare a far capire i motivi che, nel caso, dovessero portare ad una candidatura diversa.

La coalizione, comunque sembra iniziare a ricompattarsi. L'Italia dei valori con Angelo Mancini sembra favorevole a una ricandidatura di Cialente. Rifondazione è tornata in giunta quindi appare scontato - diversamente significherebbe tagliarsi la faccia - il proprio sostegno al sindaco.

Resta da sciogliere solo il nodo di Sinistra e libertà. Nel partito di Vendola, tuttavia, sembra che quella di Giustino Masciocco contro Cialente sia diventata una battaglia solitaria. A questo punto la partita si giocherà sul simbolo e sul gruppo al quale il governatore della Puglia concederà l'uso per la formazione della lista.

Marco Signori


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore