Elezioni all'Aquila, Festuccia: "Iniziamo a parlare con il 'Noi' e non con l'Io'"

25 Febbraio 2012   11:29  

"Ho avuto modo di leggere e gradire il comunicato del Partito della Rifondazione Comunista e sono loro riconoscente, per prima cosa, per l’apprezzamento alla disponibilità al dialogo che cerco di tenere come modo di confrontarmi in qualsiasi compito o ruolo sono stato chiamato e sarò chiamato a svolgere".  Lo dice il candidato alle primarie Vittorio Festuccia.

"Ritengo infatti che il primo cambiamento che occorre a L’Aquila sia quello del tornare a dialogare e dell’iniziare ad individuare insieme obiettivi, percorsi e strategie condividendo sogni e speranze dopo aver condiviso tanta paura, tanta tristezza, tanta indignazione e tanta amarezza.

E’ necessario che l’amministrazione comunale inizi a parlare con il NOI che è includente e non con l’IO che è escludente! Non sono solo il candidato alle primarie del centrosinistra ma sono, soprattutto, una persona al servizio di chi vuole cambiare passo e modo di governo, come spesso hanno cercato e cercano di fare i dirigenti ed i militanti del PRC a cui va dato atto di non aver mai abbassato il livello di attenzione su quel palcoscenico mediatico che era diventata L’Aquila dopo il drammatico sisma. Purtroppo non tutti sono sempre rimasti così vigili anche essendoci sempre stati!

Ho letto con attenzione le questioni programmatiche poste dal PRC ed ho piacere nell’affermare che quanto da loro richiesto è perfettamente in linea con il programma con cui ho aperto la sfida al cambiamento.

No al consumo di suolo; turismo ecosostenibile con salvaguardia assoluta del paesaggio ed investimenti solo in questa direzione; no ad un turismo montano che si sostanzi esclusivamente negli impianti per lo sci alpino ed invece sì ad una montagna vissuta, con rispetto, in tutta la sua bellezza puntando ad un ruolo che ci veda sinergici con gli splendidi borghi del nostro territorio nella logica di un turismo culturale e naturalistico (e quindi è ovvia l’opposizione netta al famigerato protocollo Letta); estrema attenzione alla partecipazione come modello di nuova democrazia provando a riproporre a L’Aquila pratiche già in uso da anni in diverse città sia italiane che straniere; salvaguardia dei beni comuni, come patrimonio della collettività che abbiamo ricevuto dai nostri padri e che lasceremo ai nostri figli; attenzione particolare alle situazioni di reddito dei nostri concittadini perché in questa città nessuno resti solo, terremotato ed in piena crisi economica, e quindi massima attenzione alle politiche sociali ed assistenziali.

Insieme - conclude Festuccia - possiamo farcela! Per usare uno slogan di qualche anno fa ma sempre attuale: un sogno da solo resta un sogno, ma dieci, cento, mille sogni insieme cominciano a diventare una realtà".


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